Aveva rinunciato alla candidatura a presidente della Fifa denunciando la presenza di una dittatura. Dopo il terremoto e gli arresti di ieri, Luis Figo passa al contrattacco, prima attraverso la sua pagina Facebook: "Ripeto quello che ho detto la scorsa settimana: quelle programmate venerdì (domani, ndr) non saranno elezioni. Ora vedo che c'è molta gente d'accordo con me. E' un errore lasciare che abbia luogo questo plebiscito". Poi, in un'intervista al Corriere della Sera dove spara a zero sull'organizzazione: "E’ un’organizzazione buia, tenebrosa, dove impera la corruzione, come dimostrano gli scandali di questi anni. Il mondo del calcio mi aveva convinto che la scelta di candidarmi per migliorare il nostro sport fosse giusta. Ma poi ho visto cose vergognose. Ho visto presidenti di federazioni parlare di Blatter come del demonio; il giorno dopo lo paragonavano a un santo, o a Gesù. Strano, brutto. Inoltre le regole di questa elezione non sono democratiche. Ai candidati veniva proibito di pronunciare discorsi rivolgendosi alle federazioni ai congressi. Solo a un candidato, indovinate quale, era permesso di parlare sempre dal palco…”.

Figo ribadisce i concetti espressi via social: "Non c’è mai stata la possibilità di esporre i propri programmi e di discuterne, di allestire un dibattito, un confronto. Allora questa non è un’elezione. Così è un plebiscito per consegnare il potere nelle mani di un solo uomo. Vince lui e perde il calcio. Ecco perché mi sono ritirato. Solo in un caso sarò disponibile a cambiare idea: se avrò la prova che non viviamo più in una dittatura. Allora avrò un ruolo attivo nella rinascita della Fifa, e del calcio mondiale. Che vive nelle tenebre”

Sezione: News / Data: Gio 28 maggio 2015 alle 14:37
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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