"I numeri che contano non sono quelli in campo (tacchi, rovesciate, orpelli vari) ma quelli dei tabellini. Questo, si sa, è ciò che alimenta molta critica anti-interista («Calcio antico rivisitato da una persona con le idee chiare, buono per l’Italia dove la vittoria è tutto», ha tuonato il solito Arrigo Sacchi), eppure sono proprio questi numeri a raccontare storie interessanti". Lo evidenzia oggi il Corriere della Sera, che spiega: "Una è quella della migliore difesa della serie A, fondata sulla super coppia Miranda-Murillo, e su un portiere, Handanovic, che ha sbagliato solo 18 fatali minuti con la Fiorentina. E quando devi fondare una squadra la difesa è la base: a Coverciano non trovereste nessuno capace di negarlo. I numeri raccontano anche di una democrazia del gol: 16 sono pochi, vero, ma 10 marcatori diversi sono invece un dato significativo. Nella Roma hanno segnato in 12, ma per un totale di 29 gol; nel Napoli appena in 6, con la coppia Higuain-Insigne che, a quota 17, batte da sola tutta l’Inter".

Da sottolineare anche la continua scelta di cambiare modulo e uomini da parte di Mancini. "Com’è nata questa frenesia del ricambio? Un po’ è lettura attenta del lavoro settimanale e voglia di tenere accesa tutta la rosa in un anno senza coppe; molto è il riconoscimento che — vista l’urgenza di Thohir di vincere tutto e subito per rilanciare economicamente il club — la prima identità da fondare era quella 'spirituale', più importante di quella tattica", si legge. Magari in attesa di trovare l'assetto migliore che dia continuità tattica e di risultati. 

Sezione: News / Data: Mar 24 novembre 2015 alle 14:33 / Fonte: Corriere della Sera
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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