"La prepotente Var sta riducendo l’importanza dell’arbitro storico. È ritenuta così «giusta» che viene accettata anche quando non interviene: agisce sul pensiero del giocatore e finisce per smorzarne il dissenso e la rabbia. La Var può decidere ma non viene vista: il calciatore vede solo l’arbitro che è accettato meglio di un tempo in quanto connesso alla tecnologia. Siamo ai primi mesi di un’esperienza fondamentale per il calcio che, però, non deve sminuire il valore del fischietto umano". Lo sottolinea Paolo Casarin sul Corriere della Sera. "È vero che finora molti arbitri si sono rifugiati tremanti tra le braccia del collega addetto alla Var, anche quando non era necessario, ma è altrettanto vero che Roma-Napoli e Inter-Milan sono state dirette benissimo da Rocchi e Tagliavento senza bisogno di aiuti dalla moviola. Pertanto la Var potrebbe causare l’eliminazione dell’arbitraggio di comodo ma anche far riemergere e risaltare il talento e il coraggio tecnico tipico dell’arbitro solitario".

Sezione: News / Data: Mar 17 ottobre 2017 alle 10:40 / Fonte: Corriere della Sera
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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