Nicola Berti è un fiume in piena. Le dimissioni di Moratti proprio non gli vanno giù e lo dice alla Gazzetta dello Sport senza mezzi termini: "Questa, per le vicende di questi giorni, mi sembra la conclusione più “stupida”, più inutile e anche più dannosa per l’Inter. Dà l’idea di spaccatura, di una grande confusione: l’Inter è l’Inter, ha una sua immagine da difendere, e invece così si è capito che finora si è solo cercato di trasmettere un’immagine distorta". Secondo l'ex centrocampista, insomma, l'unione tra MM ed ET è stata sempre "forzata" e a rimetterci sarà l'Inter. "Con chi sono arrabbiato? Con tutti, e non lo dico per evitare di prendere una posizione: in questa storia hanno sbagliato tutti. Con una precisazione: è evidente che non tutto nasce da quanto è successo negli ultimi giorni. Nessuno di noi può sapere fino in fondo quali siano stati e siano davvero i rapporti fra Moratti e Thohir: possiamo giudicare solo da quello che vediamo, che sappiamo con certezza. E io sono certo che tutti potevano evitare di fare qualcosa, per evitare che si arrivasse a un pasticcio così. Vado in rigoroso ordine cronologico, e dunque dico a cominciare da Bolingbroke. Che l’Inter fosse in una situazione economica non facile e che pagasse anche errori fatti negli ultimi anni, che fra l’altro lo stesso Moratti aveva riconosciuto, non c’era bisogno che arrivasse lui dall’Inghilterra per dircelo: lo sapevamo tutti. Ma un conto è che certe cose si sappiano e un altro è metterle in piazza con quella crudezza. Distaccandosene, come ha fatto lui". Poi Nicolino ne ha anche per l'ex presidente: "Perché prendersela con Mazzarri? A qual pro? Mazzarri può piacere o non piacere, sicuramente finora non ha ottenuto i risultati che ci si aspettava, e non tutte le giustificazioni che ha portato reggono fino in fondo, ma a cosa serviva in questo momento delegittimarlo così? Già la maggior parte dei tifosi non lo ama, e non fa nulla per nasconderlo: così lo ha soltanto indebolito ulteriormente. Cosa avrebbe dovuto fare, Thohir? Mettersi a sparare contro Mazzarri? Loro erano obbligati a proteggere un allenatore in difficoltà, a fare quello che in una situazione del genere devono fare tutti quelli che vogliono bene all’Inter: sostenere chi c’è, perché chi c’è è in difficoltà. Anche se ha sbagliato pure lui". Nel calderone dei colpevoli finisce anche Mazzarri perché "doveva mordersi la lingua e starsene zitto. Moratti è un presidente che in quasi vent’anni ha fatto vincere tanto e speso di più: qualunque cosa sbagliata avesse detto, per il bene dell’Inter e anche della squadra era bene non rispondere". Come se ne esce? "Dubito che Moratti, almeno per il momento, cederà le sue quote. Diciamo che il suo è stato un voler forzare la situazione, ora resta da capire per arrivare davvero a cosa". 

 

Sezione: News / Data: Ven 24 ottobre 2014 alle 08:26 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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