Il tecnico della Sampdoria Walter Zenga si presenta anche ai cronisti presenti nella sala stampa del 'Luigi Ferraris' per la conferenza del post partita con l'Inter. Ecco le sue parole raccolte dall'inviato di FcInterNews.it:

Si può parlare di grande occasione mancata?
“Abbiamo fatto una grande partita, i ragazzi l'hanno interpretato bene, in maniera cattiva e creando tanto. Il gol che abbiamo preso è stato rocambolesco. Rimane la gioia di una prestazione importante e la delusione di un gol che poteva essere evitato, perché una carambola così si poteva evitare”.

Non c’è delusione per il 2-0 mancato?
“Sul diagonale di Muriel che poteva sancire la fine della partita non puoi arrabbiarti più di tanto".

FcIN – Come mai la partita è cambiata con la sostituzione di Correa? Perché la mossa contenitiva di Palombo visto che in quel momento la squadra sembrava sfruttare a dovere lo sbilanciamento dell’Inter?
“Sono sereno, felice no perché giocavo contro l’Inter. Dopo è sempre facile dire questo sì o questo no. Correa si è fatto male, e non avendo un altro giocatore offensivo ho pensato di avanzare Soriano e inserire Palombo".

Sul non gol di Correa: come si gestisce?
“Io vedo il bicchiere mezzo pieno, ha sbagliato il gol ma è stato bravo a costruirsi l’azione e poi nel primo tempo ha avuto un’altra grande occasione. Il ragazzo c’è. Poi gli ho gridato perché sul gol mancato si è demoralizzato, poi ho fatto il cambio perché non stava bene. Comunque la gente si è divertita, quindi va bene così”.

Comunque è stata la migliore partita della tua gestione?
“Per me sono importanti i tre punti, le prestazioni vengono dopo. Coi risultati prendi fiducia, entusiasmo e rischi anche la giocata. Son tutte componenti che fanno parte della prestazione. Sono contento quando si vince ma di fronte a prestazioni così sono contento per i ragazzi”.

Questa squadra è a tua immagine e somiglianza?
“Noi allenatori gestiamo situazioni difficili, perché qualcuno ti chiede sempre di spiegare qualcosa. Io vado avanti per la mia strada. Sapevo che avrei trovato più falchi che gabbiani, ma io vado dritto per la mia strada. Mi diverto perché la squadra gioca, Cassano cresce e vorrei fare ancora di più. Ma non credo che sia la mia squadra: io sono convinto che sia dei tifosi, dei dirigenti e dei giocatori. L’allenatore deve essere bravo a plasmare e fare crescere”.

C’è ancora molta differenza tra gare in casa o in trasferta: il pubblico funge da uomo in più?
“Sì, lo era anche ai miei tempi. Però dicevo già che il campionato è abbastanza anomalo, non è solo problema di Sampdoria. Probabilmente dobbiamo cambiare l’approccio alle gare esterne perché non diventino un problema”.

Sui giovani?
“Quando si vedono Pereira, Ivan e Muriel giocare così sei felice. Metà della squadra ha abbracciato Pereira dopo il gol, a un certo punto Perisic gli ha fatto un fallo assurdo che gli ho detto che fosse impossibile”.

Sul possesso palla: “Il fatto di avere il 65% di possesso palla e subire 7-8 palle gol è una cosa che non ha senso. Ma ognuno legge i numeri come crede. A me il possesso palla non fa impazzire, i miei attaccanti sanno combinare nello stretto o diventare devastanti negli spazi. Abbiamo fatto meno cross per certe caratteristiche. A Mancini voglio bene ma questo possesso palla glielo lascio”.

La pausa ti gioca a favore?
"Sì, perché possiamo recuperare almeno un paio di giocatori".

Sezione: L'avversario / Data: Dom 04 ottobre 2015 alle 18:09 / Fonte: Dall'inviato a Marassi
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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