"Il Milan non ha solo smarrito la via dell’autosufficienza, dopo averla fugacemente trovata tra il 2012 e il 2013 con le dolorose partenze di Ibrahimovic e Thiago Silva e il massiccio taglio degli stipendi, ma si è pure infilato in un circolo vizioso sportivo ed economico da cui sembrerebbe complicatissimo uscire: non è competitivo per tornare in Champions, non può attingere a quel tesoretto, se riduce le spese per trovare la sostenibilità rischia di retrocedere ulteriormente". Questo lo sottolinea oggi la Gazzetta dello Sport, che allarma i tifosi rossoneri con un'analisi pessimistica per il club di Berlusconi. "Il Milan perde tanti, tantissimi soldi. Il bilancio consolidato del gruppo ha chiuso il 2015 (i rossoneri seguono l’anno solare e non la stagione sportiva) con un deficit di 89,3 milioni. La sostanza è di un quadro contabile fuori controllo, esploso negli ultimi due esercizi (91,3 il rosso nel 2014) a causa dell’assenza dalla Champions e dei conseguenti contraccolpi sui ricavi diretti e indiretti, sull’immagine, sul rapporto con la tifoseria. Non a caso negli ultimi dodici mesi si è registrato un preoccupante crollo degli incassi da stadio (da 25,6 a 16,7 milioni). Con un fatturato da 220 milioni e costi 'sportivi' (cioè stipendi e ammortamenti) tornati a crescere ma senza aver arrecato benefici alle prestazioni, non s’intravede un modo per invertire il trend, a meno di un miracolo. Viste le basi di partenza, anche il bilancio al 31 dicembre 2016 segnerà una forte perdita e costringerà Fininvest a nuovi interventi. Tra le conseguenze anche il rischio di non ricevere l’ok dell’Uefa alla richiesta di voluntary agreement avanzata dai manager rossoneri per evitare le sanzioni del fair play finanziario".​

 

 

Sezione: L'avversario / Data: Ven 29 aprile 2016 alle 12:59 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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