Intervista a 360 gradi offerta da Walter Zenga ai microfoni del quotidiano spagnolo Marca. L'ex Uomo Ragno ha avuto modo di dire la sua su vari argomenti legati al Real, partendo dall'impatto avuto da Carlo Ancelotti sulla panchina delle merengues: "L'ho visto sereno in questi giorni. Non è facile guidare il Real con tutte le pressioni che hai addosso. Ma lui è uno dei migliori allenatori al mondo perché ha testa. Possiede una squadra fantastica, formata da gente come Kroos o Cristiano Ronaldo, anche se a me piace tantissimo Di Maria. È un giocatore magnifico".

Un parallelo sul suo passato nerazzurro alla domanda sulla situazione di Iker Casillas: "Il gol dell'Atletico è stato colpa sua? Alla fine è sempre colpa del portiere o dell'allenatore. Nel calcio è sempre così. O l'allenatore o il portiere. E guardate me, io prima ero portiere e adesso faccio l'allenatore (ride, ndr). Quando ero il miglior portiere del mondo ho sempre creduto che tutto andasse bene e quando la mia carriera ha iniziato a declinare non credevo fosse possibile che non potessi giocare nell'Inter. Senza dubbio, però, era finito il mio tempo all'Inter. Non dico che è lo stesso caso di Iker, ma il Real ha un altro portiere di buon livello. Un club come il Real deve avere due buoni portieri per affrontare le diverse competizioni. Gli errori del Mondiale? Un portiere è grande se lo è lo sua squadra. La Spagna non era la stessa Spagna di quattro anni fa. Buffon è un portiere incredibile, l'Italia è andata a casa negli ultimi due Mondiali perché non aveva squadra".

Tra i club ammirati da Zenga anche l'Atletico di Diego Simeone: "L'Atletico è il volto del suo allenatore. Sa che se non gioca con intensità, aggressività, paura, fame, la differenza con le big aumenta. Simeone è tra i più grandi, non per la Liga o la finale di Champions League, ma per il lavoro che fa ogni giorno. E ha uno spogliatoio straordinario".

Tornando al suo futuro: "Purtroppo oggi sono disoccupato, ma ho avuto la fortuna di venire a vedere due partite qui a Madrid, restando due giorni con Ancelotti e altri due con Simeone, vedendo come entrambi gestiscono le situazioni, le conferenze stampa e come preparano le sfide. Come sono i presidenti degli Emirati Arabi? Come qui in Europa. Pretenziosi. Vogliono vincere senza subire gol". Perché altrimenti sarebbe colpa del portiere: "E dell'allenatore!".

Sezione: Copertina / Data: Ven 22 agosto 2014 alle 17:21
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DaniAlfieri
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