"La passione e il temperamento sono sempre state nelle mie vene. Nessuno ha mai lasciato lo stadio pensando 'Ah, se Ivan avesse rincorso quel pallone', perché li rincorrevo tutti". Le parole, al solito emozionate ed emozionanti, sono di Ivan Zamorano, che parla così ai microfoni di Panorama direttamente dalla "Città sportiva", il centro per ragazzi tirato su in Cile perché - spiega Bam Bam - "mi sentivo in dovere di restituire l'affetto ricevuto. Il calcio mi ha reso non solo un grande sportivo, ma soprattutto una persona migliore".

L'Intervista all'ex attaccante dell'Inter e della Nazionale, poi, vira sulle parole, incaute, di Jorge Valdano che etichettò, per poi pentirsene, Zamorano di essere inadeguato a capire il calcio che si praticava al Real Madrid: "No, non ci rimasi male, pensai solo che era il pensiero di un dirigente che non mi conosceva", la replica oggi di Zamorano. "L'unica cosa che sapevo, era che avrei dovuto lottare per affermarmi. Ognuno di noi è architetto del suo destino. La lotta che dovevo intraprendere non era con lui o con la stampa, che aveva riportato le sue frasi, ma con me stesso, per impegnarmi ancora di più. L'arrivo all'Inter? A convincermi fu lo spessore di Massimo Moratti. Non si rivolse solo al calciatore, ma anche all'uomo".

La chiacchierata, quindi, si focalizza sul racconto del suo arrivo all'Inter: "Non puoi arrivare all'Inter e non conoscere la storia di chi ha vestito questa maglia. Quando arrivai, sapevo tutto di Helenio Herrera, Mazzola, Suarez, Facchetti, Altobelli... Il miglior compagno? Non avevo preferenze, certo il più grande è stato Ronaldo. E' stato commovente essergli vicino nel momento del recupero, vedere la sua volontà di rientrare più forte di prima".

Chiosa finale sullo scudetto famigerato del '98: "Certo, c'è il rammarico per quello scudetto sfumato per il rigore negato a Ronaldo contro la Juventus. E' stato un dispiacere, potevamo vincere quel titolo, anche per quello che poi si è saputo..." 

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 06 maggio 2016 alle 19:08
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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