Dopo essersi aggregato al gruppo della Nazionale uruguaiana che sta preparando la missione Mondiale, Matias Vecino racconta l'escalation sorprendente della sua carriera, lui match winner nella pazza rimonta dell'Olimpico ha regalato all'Inter, sua squadra da una stagione, l'accesso alla Champions League: "Era difficile immaginare quello che sto vivendo in questo momento. Ho sempre pensato di procedere un passo alla volta per raggiungere i miei obiettivi. Oggi mi trovo in questa realtà, nell'Inter e nella Nazionale, e mi sto divertendo molto", ha detto l'ex Fiorentina ai microfoni di Ovacion. 

Parlando degli obiettivi di squadra, Vecino aggiunge: "La squadra non andava in Champions da molti anni e sin dall'inizio sapevamo che il nostro obiettivo sarebbe stato quello. Il mio è gol è stato molto importante perché mancava poco e il pari non sarebbe bastato. Sono stato molto felice di aver potuto aiutare la squadra. Questo gol (alla Lazio ndr) - ha riconosciuto Vecino - è il più importante mai realizzato insieme a quello che ho fatto nel Sub 20 contro l'Argentina". 

Vecino, poi, si sofferma sulla festa cominciata in casa nerazzurra dopo il traguardo raggiunto: "L'Inter ha molti fan non solo a Milano, ma in tutta Italia. Un sacco di persone ci hanno aspettato (all'aeroporto ndr) quando siamo tornati dalla partita. Vivono le cose molto intensamente. Inoltre, sei anni senza Champions sono tanti per una squadra come l'Inter. Nella prima parte dell'anno ho avuto molta continuità, ho giocato tante gare, ma nel secondo semestre tutto si è complicato per via di una pubalgia. Ho attraversato alcune settimane molto difficili, perché è un infortunio complicato che va e viene. Volevo finire bene la stagione". 

Dopo cinque stagione disputate in Serie A, Vecino ora si sente ben inserito nel calcio italiano: "Mi sono adattato, sono in Italia da un po' di tempo. All'inizio ho fatto fatica, ma ora sono molto a mio agio e mi diverto tanto. La prima difficoltà che si trova è la lingua. È un'altra cultura, un altro modo di allenarsi. Un altro ritmo. Sono cose che migliori nel quotidiano che mi hanno aiutato molto a crescere. Ho anche avuto la fortuna di incontrare grandi allenatori come Maurizio Sarri, che ora è a Napoli; Vincenzo Montella, Paulo Souza e ora Luciano Spalletti. Tutti loro, con le loro diverse caratteristiche, mi hanno aiutato a completarmi  come giocatore". 

Ora Vecino ha in mente solo l'Uruguay e la rassegna iridata in Russia: "E' molto bello incontrare i miei compagni e preparare il Mondiale in queste tre settimane. La Coppa del Mondo è la competizione più importante nella vita di un giocatore e penso che arrivi in ​​un ottimo momento. È il massimo per chiunque e la affronto con grande entusiasmo, non vedo l'ora arrivi il momento delle partite. È la mia prima Coppa del mondo e, grazie a ciò che è stato vissuto negli ultimi mesi, penso che siamo arrivati ​​molto bene. Individualmente nelle squadre tutti hanno avuto messo in campo ottime prestazioni. Penso che faremo una grande Coppa del Mondo. Non so quanto potremo andare lontano, quello che conta sarà il campo e quello che succede lì dentro; l'importante è arrivare in buone condizioni, individualmente e collettivamente e poi giocarcela. Dobbiamo andare là con umiltà, sapendo che squadra abbiamo, ma senza sottovalutare nessuno. Abbiamo i mezzi per fare una buona Coppa, ma sarà il campo che dirà qual è la forza della squadra".

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 24 maggio 2018 alle 10:40
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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