Al termine del derby vinto contro il Milan, il tecnico della Primavera dell'Inter Stefano Vecchi ha commentato ai microfoni dei giornalisti presenti, tra cui l'inviato di FcInterNews.it, la prestazione dei suoi che è valsa il primo posto nel girone B del campionato Primavera e l'accesso diretto alle Final Eight: "Io il Simeone dell'Inter? Abbiamo una squadra disciplinata, ordinata, applicata, però manca qualità. Facciamo grandi ripartenze, abbiamo grande gamba, grande velocità ed esplosività, grande capacità di ribaltare l'azione, ma ci vuole qualcuno che la butti dentro. Pinamonti la mette dentro, qualcuno ha meno qualità, qualcuno non è un attaccante... Può succedere. Ci sono dei difetti su cui stiamo lavorando, ma ci vuole tempo per migliorare. Pinamonti? E' forte. Se non gli succede niente di particolare, arriverà a giocare a certi livelli. Ha doti tecniche, fisiche e morali. Ha tutte le qualità per primeggiare, poi ci vuole anche altro: fortuna, essere al posto giusto al momento giusto...".

Si passa poi ad analizzare la prestazione di Radu: "Già lo scorso anno aveva fatto vedere grandissime cose. Si era proposto come uno dei portieri migliori del campionato Primavera. Quest'anno è in età, non si è avuta la possibilità di mandarlo a giocare con certezza e allora è rimasto. Ha sofferto un po' perché si sentiva pronto per andare, ma sta facendo vedere quanto vale".

"Sono già stato nel calcio adulto - ha continuato il tecnico a proposito del proprio futuro -. Sto benissimo in Primavera, ho a disposizione giocatori importanti e strutture per fare il calcio che piace a me. E' chiaro che l'ambizione di tornare in prima squadra e ritornare in serie B come mi è successo a Carpi e la possibilità di rigiocarmi un'occasione come quella mi alletta. Prima di andare via dall'Inter però ci penso cento volte. Ho a che fare con persone straordinarie, con una società che mi dà tutto e mi fa star bene".

Sulla Primavera del futuro, Vecchi ha dichiarato: "La prossima sarà ancora più forte? Dipende. In questo gruppo dei '97 c'erano già Bonazzoli e Dimarco, magari il prossimo anno troveremo dei calciatori che bruceranno le tappe. Gli allievi, i '99, sono primi in classifica, hanno dei valori, delle qualità. Lo stesso, i '98 in Berretti. All'Inter si lavora bene, poi capita che si trova una squadra che è più forte e l'Inter un po' meno, ma bene o male ci siamo sempre".

Chiosa finale sul gioco: "Non sono uno a cui piace rischiare, a me piace avere il controllo della gara. Per alcuni aspetti questa stagione è una sofferenza (ride, ndr). Fiammate, rischi... Mi piacerebbe gestirla di più, come lo scorso anno. Un allenatore poi deve essere anche intelligente nel capire le qualità di una squadra e mettere i giocatori nei panni di esprimersi al massimo, lavorando sui difetti ma non pretendendo chissà che".

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 29 aprile 2016 alle 20:46 / Fonte: Milano - Dall'inviato al 'Vismara' Mattia Zangari
Autore: Lorenzo Peronaci / Twitter: @lorenzoperonaci
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