Nel day after della vittoria dello scudetto Primavera sulla panchina dell'Inter, il tecnico Stefano Vecchi è intervenuto sulle frequenze di Radio 24 per commentare l'ennesimo successo a tinte nerazzurre della sua carriera: "Che fossimo forti non l'abbiamo mai nascosto, ho sempre detto che la squadra era competitiva. Però ci sono tante altre realtà che partono con grandi prospettive e lavorano bene nel settore giovanile. È vero che siamo forti come si dice, ma abbiamo avuto anche dei grandi rivali". 

Sull'utilizzo dei giovani in prima squadra: "Credo che bisognerebbe mettere delle regole nelle rose per imporre la presenza di qualche giovane in più. Poi chiaro che gioca chi merita e chi sta meglio. È difficile, soprattutto in una squadra come l'Inter che ha giocatori di livello internazionale. Quelli della Primavera devono ancora maturare, anche se sono forti. Dopo questa nostra stagione si è vista l'attenzione di squadre di fasce di medio-bassa classifica nei loro confronti e il FFP verrà gestito con le loro cessioni. Sicuramente ora non sono all'altezza di un grosso club come l'Inter, ma in altre società possono crescere. L'Importante è che giochino. Giocare subito in grossi club come Inter, Milan e Juventus non è facile, riuscire a tornare idem. In passato però abbiamo lanciato diversi ragazzi, ognuno con la propria carriera e ora giocano in B e in Lega Pro. Quest'anno siamo riusciti a far conciliare le vittorie con la crescita dei giocatori". 

Sul futuro: "Mai come adesso prenderò in considerazione il fatto di riprendere con i grandi. All'Inter ho tutto quello che mi rende felice ma, se dovesse capitare, sfrutterò l'occasione. Per andar via devono esserci i presupposti, e la voglia ora c'è. Partire dalla Lega Pro? Mi aspetto un livello superiore, sono arrivato vincendo qualche campionato e ad allenare in Serie B. Poi ho interrotto per la Primavera dell'Inter, ora vorrei tornare in quella categoria. Se mi sento l'Allegri della Primavera? Forse per le vittorie si (ride, ndr), ma non mi posso paragonare con uno che vince campionati regolarmente e che onoro la squadra con regolarità in Europa". 

Sul rapporto con Spalletti: "Ottimo. Abbiamo lavorato spesso a contatto, quest'anno le sue esigenze erano abbastanza alte perché a volte gli servivano diversi giocatori ed ero sempre a contatto con i suoi collaboratori. Ha sempre avuto grande attenzione nei nostri confronti, non manca mai di farci i complimenti come ieri alla partita, dove era presente. E' stato un esempio per la determinazione che ci ha messo raggiungendo il suo obiettivo e anche negli insegnamenti che ci ha dato. Lui arriva al campo la mattina alle 9 e va via davvero la sera alle sei/sette. È una persona a cui stiamo a davvero a cuore, lo so".  

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Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 10 giugno 2018 alle 17:54
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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