Un tesoro da gestire. O forse meglio dire un Mateosoro. Sì, perché Mateo Kovacic è da gennaio il gioiello più importante della rosa nerazzurra. Un classe 1994, con ancora ampi margini di miglioramento. Nella scorsa stagione ha dimostrato di avere nettamente i numeri per cambiare una partita: grande tecnica, velocità e propensione al gioco offensivo. I primi giorni di ritiro per lui sono positivi, tra Appiano Gentile e Pinzolo il croato ha dimostrato di avere già una buona condizione fisica, logicamente da migliorare ancora con i test a cui lo sottoporrà Walter Mazzarri. 

E saltare il Mondiale U-20 alla lunga può risultare la mossa giusta. La società disse di no alla sua presenza alla competizione di categoria in corso in Turchia, per lui fu una scelta difficile da accettare ma comunque digerita con grande professionalità. Adesso Mazzarri è pronto ad inventarlo in una nuova posizione, che può esaltarne le caratteristiche. L'idea è quella di affidargli un ruolo alla Hamsik, è stato lo stesso allenatore nerazzurro a parlarne in conferenza. Probabilmente c'è da migliorare la fase realizzativa, perché lo slovacco ha una forza fisica diversa rispetto a quella del nerazzurro, ma l'intuizione può essere quella giusta. Un numero 10 col cambio di passo, con la capacità di smistare il gioco sulle fasce e allo stesso tempo trovare l'imbeccata per gli attaccanti. Mazzarri ci pensa, studia. Immagina come può essere l'Inter con Kovacic in una posizione nevralgica per la squadra. Come sfruttare bene questo tesoro. Anzi, Mateosoro

Sezione: Copertina / Data: Gio 11 luglio 2013 alle 20:00
Autore: Riccardo Gatto / Twitter: @RiccardoGatto1
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