Thohir: "Un cinese per l'Inter? Sì, ci abbiamo pensato. Però adesso..."

Al termine della tournée cinese della sua Inter, Erick Thohir si concede in una lunga intervista all'agenzia cinese Xinhua News Agency, nella quale il presidente nerazzurro ha parlato ampiamente delle prospettive del calcio asiatico e del ruolo che, attraverso l'Inter, Thohir intende giocare per il suo sviluppo: "Il progresso del calcio in Asia è qualcosa che mi sta molto a cuore, sia in Indonesia che in Cina è qualcosa di molto importante. Da quando sono presidente dell'Inter abbiamo stretto molti legami con Paesi come Cina, Indonesia, India, dai quali tutti dobbiamo trarre beneficio". Thohir dà poi sfoggio di conoscenza della storia del club nerazzurro ricordando che "l'Inter è stata la prima grande squadra europea a visitare la Cina e giocarci: accadde nel 1978. Nel 1999, invece, abbiamo aperto una scuola calcio per aiutare i bambini poveri a giocare. E nel 2009 e 2011 siamo stati in Cina; per me l'Inter e la Cina sono una cosa sola, per questo abbiamo mantenuto un rapporto così stretto". 

Thohir auspica anche che la Cina "in quanto Paese più popoloso del mondo deve avere una sua squadra al Mondiale, e si deve consentire alla Cina di ospitare un'edizione della Coppa del Mondo. L'accordo che abbiamo siglato con una scuola calcio locale è solo una parte della partnership. Siamo in grado di poter espandere la collaborazione a livelli più ampi, sia per i tifosi cinesi e sia per aiutare la nazione ad avere una sua squadra in Coppa del Mondo, che è molto importante". 

Con Thohir si tocca anche il tema mercato, ricordando le voci che volevano i nerazzurri interessati a uno dei principali talenti locali, Zhang Linpeng del Guangzhou Evergrande. E il tycoon a riguardo si lascia andare ad una rivelazione interessante: "In effetti siamo stati molto interessati a portare un giocatore cinese all'Inter, anche se il nome non ve lo dico. Ho una squadra negli Stati Uniti, dove ho portato due giovani indonesiani. Ovviamente penso che i giocatori cinesi possono essere portati in Europa, ma forse adesso non è il momento".