Erick Thohir ha compiuto 45 anni da poche ore e ha parlato in esclusiva al Corriere dello Sport, sviscerando argomenti anche delicati. Il presidente nerazzurro, ad esempio, si è rammaricato per gli acciacchi di Vidic ("Sarebbe dovuto essere il nostro nuovo leader") e per la mancanza di risultati ("Siamo dovuti passare tutti attraverso un processo di apprendimento"), ma si è anche detto fiero dell'ultima annata e sicuro che il salto di qualità definitivo sia ormai solo questione di tempo. Ma non basta il mercato ("Magari ci saranno 2-3 innesti, ma non 7"). Ecco qualche passaggio della lunga intervista rilasciata al quotidiano romano.

Per consentire a questa Inter di fare il salto di qualità, come ha chiesto Mancini, servirebbero dei campioni. Avete le possibilità economiche per investire sul mercato? 
"Tra essere in Champions League e in Europa League c’è differenza a livello economico. Se giochi in Champions, i tuoi salari possono crescere perché hai maggiori ricavi. Se invece non vi prendi parte, non puoi spendere le stesse cifre. Attualmente abbiamo un monte ingaggi di circa 80 milioni e credo che, pur con qualche aggiustamento, rimarrà questo anche nella prossima stagione. Con il Fair Play Finanziario e l’accordo che abbiamo firmato con la Uefa siamo obbligati a rispettare certi parametri. Potremmo far salire gli stipendi dei giocatori a 130 milioni, spendere per gli acquisti più di quanto incassiamo dalle cessioni e sono convinto che i tifosi sarebbero felici. Anzi, lo sarei anche io perché sono uno tifoso dell’Inter. Ma cosa succederebbe se finissimo secondi in classifica senza attenerci alle regole dell’Uefa? Ve lo dico io: non giocheremmo la Champions e neppure l’Europa League. Ecco perché è obbligatorio rispettare il Fair Play Finanziario. Non solo non dovremo far crescere il monte ingaggi, ma sarà necessario sia arrivare a un equilibrio tra acquisti e cessioni sia realizzare 50 milioni di plusvalenze nel corso del prossimo esercizio". 
 
Ausilio, dunque, dovrà impostare un mercato con cessioni importanti e dolorose? 
"Perché dovremmo farlo? Se vendessimo tutti, nel 2016-17 non andremmo né in Europa League né in Champions League, che è il nostro obiettivo. Ai tifosi che mi chiedono se vogliamo arrivare in Champions dico sì, ma se andiamo in Europa League non sarà un disastro. Il problema sarebbe rimanere fuori dalle coppe europee. Ecco perché ripeto che non venderemo 6 dei nostri titolari. Al massimo 2 o 3, ma non certo 6. Perisic, Icardi e Miranda per esempio sono qui e se qualcuno verrà a chiederceli, certo non li faremo partire. Abbiamo una strategia". 
 
Prima di partire per gli Stati Uniti Mancini ha affermato che resterà al 100% all’Inter. Thohir a proposito del tecnico può dire la stessa cosa? 
"Sì e aggiungo che le sue parole mi sono piaciute. Con lui abbiamo iniziato un progetto che deve essere portato al termine. I soldi non c’entrano: ha un altro anno di contratto e vogliamo che resti. Ciò che finora ha fatto per l’Inter è evidente: rispetto a un anno fa abbiamo migliorato di 12 punti la nostra classifica e questo è un dato importante. Il nostro obiettivo però è fare più di 70 punti e con Mancini in panchina possiamo riuscirci perché è la nostra superstar". 
 
Lei ha detto che non rinnoverà il contratto del tecnico questa estate. Potrebbe succedere durante il corso della stagione? 
"Certo. Se Mancini farà bene e i giocatori anche, non rinnoveremo solo il suo contratto, ma anche quello di alcuni calciatori. Se tutto questo non succederà, saremo però obbligati a prendere decisioni importanti. Lo dobbiamo al club e ai tifosi". 
 
Quanto è grande il gap con la Juventus in questo momento? 
"Onestamente dico che la Juve negli ultimi 6 anni è stata strutturata veramente bene, mentre l’Inter è in fase di costruzione. Lotteremo con la Juventus e nel calcio non si sa mai quello che può succedere".
 
Brozovic può andare alla Roma? 
"Non ho mai sentito di offerte di Brozovic da parte della Roma o del mio amico Pallotta. Brozovic è un componente importante della nostra squadra. Se decideremo di cedere nostri giocatori in Serie A, dovremo calcolare bene il rischio di rinforzare una diretta concorrente". 
 
Yaya Touré le piace? 
"Se Yaya Touré sarà acquistabile, sarà positivo per l’Inter, ma dobbiamo capire se si tratta di un’operazione sostenibile per i vincoli che abbiamo con il Fair Play Finanziario e se può dare un apporto positivo". 
 
Candreva è un obiettivo? 
"Non ho avuto finora nessun incontro di mercato con Lotito. Prima di pensare a un eventuale acquisto di Candreva dovremmo cedere qualcuno dei nostri e capire se questa potrebbe essere un’operazione sostenibile per i nostri conti". 
 
Quali sono le sue attuali sensazioni sulla trattativa per la cessione di una quota di minoranza al Suning? 
"La cosa più importante è che l’Inter cresca. Moratti mi ha permesso di entrare nel club perché ha capito che potevo aiutarlo. Se porteremo un altro partner strategico tra gli azionisti sarà per migliorare l’Inter. Dobbiamo essere sicuri che ciò accada esattamente come ha fatto Moratti con me". 
 
Concretamente cosa può portare il Suning all’Inter? 
"Lo dirò quando firmeremo, ma prima non possiamo rivelare dettagli. Intanto Michael (Bolingbroke, ndr) è andato in Cina per capire meglio il mercato cinese e come avere successo lì. Siamo già molto popolari in Cina, ma possiamo diventarlo ancora di più. Abbiamo 130 milioni di tifosi e dobbiamo far crescere il nostro brand, ma prima è necessario conoscere il mercato. Zhang Jindong è molto coinvolto nell’approfondire questa partnership". 
 
Il Suning è l’unico potenziale socio con cui state parlando o ce ne sono altri? 
"Abbiamo alcune trattative, ma come potete capire dalla visita degli uomini del Suning a Milano, questa è la più avanzata".  

Sezione: Copertina / Data: Lun 30 maggio 2016 alle 08:15 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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