Suning ha fretta e accelera sul fronte stadio di proprietà, ritenuto uno degli asset societari strategici del prossimo quinquennio. Zhang Jindong - scrive stamane la Gazzetta dello Sport - ha posto al centro dell'incubazione dell'Inter del futuro il dossier dello impianto di proprietà, riprendendolo dal cassetto dove erano con Moratti e Thohir. Da Nanchino è arrivato il via libera, a Milano, sotto traccia, sono partite le grandi manovre. A cominciare dall'individuazione di un'area e dall'elaborazione di un concetto della costruzione: ma mai come in questo momento - si legge sulla rosea - il colosso cinese è pronto a imprimere una svolta avviando quel percorso che porterà il club nerazzurro ad allinearsi, sul piano infrastrutturale, ai top club d'Europa.
Il fascino del Meazza è fuori discussione, ma valutando costi e ricavi, che avevano portato al punto di rottura con Thohir, Suning ha deciso di aprire una nuova epoca: oggi, 9 marzo 2017, non si è ancora entrati in una fase operativa fatta di progetti e contratti, ma certamente è già partita la macchina organizzativa per scegliere un'area. Alla porta dell'Inter bussano i proprietari dei tanti terreni in attesa di riqualificazione alle porte di Milano: come le ex Falck a Sesto, una zona ad Assago, sul tavolo un'ipotesi per un pezzo dell'ex piastra Expo a Rho. Suning si è presa del tempo, anche se potrebbe essere stuzzicata più dall'idea (servirà il terreno adatto) di uno stadio a Milano, non nell'hinterland.
Quando le idee saranno chiare -  chiosa la Gazzetta - bisognerà trovare la via d'uscita con il Comune, proprietario del Meazza in gestione in comunione col Milan fino al 2030 per una cifra vicina a 11,2 milioni annui. 

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 09 marzo 2017 alle 08:15
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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