Le fasce dell'Inter sono state spesso oggetto di speculazioni da parte della critica calcistica: la peculiarità di Perisic e Candreva, la poca qualità di D'Ambrosio e Nagatomo, Dalbert e Cancelo che ancora faticano a scalare posizioni nelle gerarchie di Spalletti. Critiche spesso fondate, dato che quelle esterne sono catene sempre più importanti nel calcio moderno e i giocatori dell'Inter hanno caratteristiche diverse da quelle degli interpreti del ruolo che militano nei top club: nessun mancino che entri nel campo a giocare, un relativamente basso numero di gol, terzini che sono terzini e non esterni a tutto campo. Dopo le parole però c'è il campo, come sempre sommo giudice del calcio: queste prime 10 partite di campionato ci hanno detto che l'Inter, nella sua imperfezione, ha trovato un punto di forza sulla corsia di destra, dove agisce l'alleanza D'Ambrosio-Candreva. 

BRACCIO DESTRO - I due giocatori, esattamente come dei pezzi di un puzzles, si incastrano alla perfezione, limitando i difetti reciproci ed esaltando, al tempo stesso, i rispettivi pregi. Prima di continuare è importante una precisazione: esistono sicuramente terzini migliori di D'ambrosio ed esterni più forti di Candreva, l'analisi è fondata sul grande stato di forma psico-fisico dei due giocatori, fortemente legata quindi a quella che è l'attualità del campo. D'Ambrosio negli anni è molto migliorato, già nella scorsa stagione, sotto la gestione Pioli, ha iniziato a fare netti passi in avanti sia in fase offensiva, dove ha reso sempre più costante il proprio apporto, sia in quella difensiva, cercando di limitare al massimo gli errori di copertura e postura del corpo che spesso hanno macchiato le sue prime apparizioni in nerazzurro. Oggi ha assunto sicurezza, è dotato di una buona forza fisica che gli permette di reggere il corpo a corpo, oltre che di una buona tecnica individuale. Certamente non ha la genialità del Maicon del Triplete, non è capace da solo di sbrigliare matasse complesse. Insomma, i gol che faceva Maicon (vs Juventus 2010, vs Milan 2012) non li vedremo mai fare all'ex Torino, ma è puntuale nel suo dare apporto a Candreva. Ecco, Candreva: a inizio anno è spesso finito nelle critiche per i suoi cross non sempre precisissimi. L'ex Lazio spesso non ha dato del "tu" al pallone, ma talvolta la copertura dell'area da parte dei compagni non è stato l'ideale. I fischi contro il Genoa sono diventati applausi a partire del derby, dove Candreva ha fornito l'assist per il primo gol di Icardi come ciliegina sulla torta di una prestazione al limite della perfezione. L'esterno della Nazionale non si dimentica mai di aiutare il proprio compagno in fase di copertura, cercando sempre di stargli vicino e seguire l'inserimento del terzino avversario, in modo da non lasciare D'Ambrosio in situazioni di 2 vs 1. Candreva però beneficia anche in fase offensiva dell'apporto del compagno, che non manca mai di sovrapporsi in modo da permettergli, anche se non è dotato di un dribbling ubriacante, di trovare lo spazio per crossare. Inoltre, nelle ultime partite, Candreva spesso ha accentrato la propria posizione, lasciando spazio proprio a D'Ambrosio di spingere sulla corsia di destra. Un'asse che può avere importanti sviluppi anche in Nazionale, nel playoff contro la Svezia dove Ventura avrà bisogno di certezza, di giocatori che si conosco e che sanno muoversi in campo praticamente a memoria. Privi del talento naturale, è però vero che al momento nessuna squadra italiana ha due esterni (italiani) che si muovano bene come D'ambrosio e Candreva e per questo la loro candidatura per una maglia da titolare nel Playoff diventa sempre più concreta. Spalletti ha già il suo braccio destro, Ventura guardi e impari.  

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 30 ottobre 2017 alle 11:22
Autore: Matteo Serra / Twitter: @MattSerra5
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