Le aspettative per la stagione dell'Inter e non solo: il tecnico nerazzurro Luciano Spalletti si confessa a 360° ai microfoni di Rai Sport, in collegamento da Appiano Gentile nel corso del programma CalcioeMercato. "L'invito è partito dalle telefonate che mi sono arrivate da voi e da Pierpaolo Marino, avevo promesso che in caso di Champions avrei partecipato".
Marino parla della sua calvizie 'causata' da Spalletti a causa di una promessa fatta per una vittoria a Modena, quando erano all'Udinese.
"E' molto che non lo vedo di persona, ma in tv mi sembra molto pimpante e ringiovanito... Io però mi ricordo di lui perché ho lavorato con lui a Udine. Ho avuto a che fare con un direttore professionale e competente, di calcio e come direttore. Quando veniva a Udine dopo che andava in giro per le trattative, sembrava quasi dispiaciuto dal non potersi prendere responsabilità".
L'Inter si sente la vera anti-Juve?
"Secondo me quello che è il recente passato ha valore importante, ci sono ancora molti punti di differenza tra noi e le prime. Quest'anno li abbiamo dimezzati e vogliamo dare seguito a questo lavoro. Se confrontiamo la passata stagione, la squadra è sicuramente più completa. Ma se valutiamo in base agli impegni di quest'anno, siamo in uno stato di avanzamento. L'anno scorso non eravamo completi per 3-4 competizioni, quest'anno in base alle competizioni che ci aspettano dobbiamo fare qualcosa".
Ma con Roma e Napoli l'Inter se la può giocare tranquillamente?
"Se si parla di Roma, Napoli e Juventus hanno un modo di giocare più consolidato e la loro personalità è forte, come il loro spirito e carattere in partita. Noi quest'anno abbiamo fatto vedere alti e bassi, abbiamo messo dentro uomini esperti ma le tante competizioni come la Champions fanno la differenza. La coppa porterà via energie, noi abbiamo preso dei giocatori ma ne abbiamo dati via altri. Qualcuno che è andato via ha giocato poco ma quel tipo di stagione che dovevamo affrontare prevedeva una partita a settimana e gente come Lisandro Lopez ha giocato poco, ma va ringraziata come Davide Santon o Eder per il contributo dato negli allenamenti anche senza scendere in campo. E' lì che si forgia il carattere, se gli allenamenti diventano competitivi in partita si arriva pronti. Gli acquisti sono tutti mirati, però abbiamo perso qualcosa e il confronto è di quelli duri. La Juve l'anno scorso era la squadra da battere, quest'anno con Cristiano Ronaldo lo diventa per tutti. La Roma viene da tanti campionati dove fa tantissimi punti e quest'anno ha fatto un cammino in Champions quasi impossibile. La storia dell'Inter ci spinge a non avere timore di nessuno, ma la strada è lunga".
Vidal e Vrsaljko possono rientrare nel progetto Inter?
"Noi abbiamo un professionista addetto per queste cose, ora è in Cina e non so quali siano le ultime notizie. Posso dire che sono calciatori forti che lui avrà nel mirino per poi andare a parlare di un'eventuale trattativa, come ce ne sono altri. Ma questo è un campo suo ed è giusto che ne parli lui".
L'anno prossimo difesa a quattro o a tre?
"Pensavamo che Miranda avesse mire differenti a quelle dei nostri colori, per cui quando è capitato De Vrij sul mercato è stata brava la società a mettersi al coperto andandolo a prendere. Dopo che ha deciso di rimanere, restano tanti giocatori, compreso Andrea Ranocchia che mi ha fatto vedere di poter essere usato quando bisogna vincere le partite e non quando manca qualche compagno. Ovvio che con giocatori così dobbiamo lavorare sulla difesa a tre, l'anno scorso siamo andati con squadre di livello inferiore che avevano il giocatore tutta fascia, mettendoci a specchio abbiamo avuto benefici. Però faremo tutt'e due".
Arriverà un altro attaccante esterno?
"Dipenderà da tante cose. Noi abbiamo giovani interessanti e calciatori affermati come Candreva e Politano, abbiamo preso Salcedo che è un giovane interessante anche se deve fare un po' di strada per potersi confrontare a certi livelli ma ha qualità. Poi c'è Karamoh che l'anno scorso ha dato segnali importanti quando è stato impiegato, ha la vampata dell'uno-contro-uno con la quale salta l'uomo. Bisogna vedere la crescita dei ragazzi e quello che sarà il mercato. Questo mercato è diventato sempre più difficile da affrontare, quando diventa più forte dei contratti bisogna essere pronti a cogliere ogni opportunità. Ogni giorno passa un nuovo treno e bisogna cambiare biglietto velocemente; ci sono trattative che ti strappano le certezze della squadra, ci sono situazioni societarie per le quali arrivano contratti ai quali non si può dire no. Bisogna essere pronti".
Conta molto su Icardi e Perisic?
"Assolutamente sì, sono professionisti eccezionali e calciatori punti di riferimento dell'Inter, che l'anno scorso hanno determinato la nostra crescita caratteriale. L'amicizia, l'essere in Champions ha creato loro stimoli nuovi. Ci sono momenti della scorsa stagione che hanno consolidato l'amicizia tra i calciatori, ho un buon gruppo sotto l'aspetto della qualità e dell'amicizia dei calciatori e questo mi fa ben sperare. Ieri ho parlato con Perisic che ha finito la festa per il Mondiale e diceva di sentirmi stanco per la lunghezza e il carico mentale causato dal cammino mondiale, ma non mi ha detto nulla sul voler rimanere a Milano con questi colori. Anche Mauro manda segnali ben precisi, poi è chiaro che dovrà ritrattare il contratto e mettere altre qualità con la squadra e i risultati. Ma i risultati sono positivi e vanno in questa direzione: loro devono restare".
Su Vrsaljko che può fare l'esterno a tutto campo e Barella che ha lo stesso procuratore di Nainggolan cosa dice?
"Dovrei dare a Marino il numero di Ausilio... Ma quei nomi scritti sui giornali sono quelli fatti a me. E' dentro i discorsi per Zappacosta, Darmian, Vrsaljko, poi il mercato offre altre soluzioni. Le indicazioni dei giornali per la conoscenza delle nostre cose sono abbastanza corrette, poi nello specifico ci va sempre Ausilio e noi ci fidiamo di lui".
Nell'Inter ci sono abbastanza uomini forti?
"Sì, ce ne sono molti. E confrontandoci con squadre forti è l'unica possibilità per portare a casa i risultati. Roma, Juve, Lazio, Napoli hanno giocatori fortissimi e bisogna avere la qualità di non dargliela mai vinta, di lottare su ogni pallone, di sfruttarli tutti senza arrendersi. Quello che è successo l'anno scorso può ricapitare, l'ultimo pallone può determinare il vantaggio importante. Anche qui sta la differenza tra calciatore e campione".
E' più contento per la Champions o per la laurea dei suoi figli Federico e Samuele?
"E' mio fratello, lo abbraccio... Sono soddisfazioni importanti in contesti diversi, forse la differenza sta nella tensione con la quale sono maturati i risultati: la Champions l'abbiamo lottata fino all'ultimo con un avversario che l'avrebbe meritata come noi, il risultato dei miei figli non è mai stato in discussione per gli ottimi voti avuti sin da subito. Risultati da Champions, mando un bacio a loro per il risultato importante come il mio".
Nainggolan è stato ceduto dalla Roma più per motivi extra campo. Ma è davvero così difficile gestirlo? Lei è riuscito benissimo.
"Radja ha potenzialità anche fuori dal campo, avanza qualcosa anche a quelli come me, bisogna sfruttare i rimbalzi (ride, ndr)... Nainggolan dà quelle vampate importanti alla partita, viene addosso con quella forza che ti strappa il pallone o offre una conclusione che nessuno si aspetta o credono perduta. Ha un carattere forte, una passionalità importantissima. Se riusciamo a farlo sentire a casa lui ci restituirà le qualità che possiede. Nonostante quello che si dice, è una persona molto intelligente: sa benissimo che le forze che ha a disposizione sono contrastanti. L'età gli toglie qualcosa se non mette qualcosa della sua vita personale a posto, ora può fare ragionamenti che gli permetteranno di sfruttare gli ultimi 3-4 anni di carriera, può togliersi molte soddisfazioni perché a titolo personale non ha vinto niente e vuole determinare grandi risultati per la sua squadra. Io me lo aspetto in cima a ogni allenamento a tirare il gruppo, quello che verrà fuori dagli allenamenti farà la differenza in partita. E' fortissimo, sono felice che giochi nell'Inter come lo sono i tifosi. Il resto verrà strada facendo".
Interviene Fabio Galante con un tweet:
"E' una persona di famiglia per me, viveva a casa mia quando non aveva la patente. Già in giovane età faceva intravedere una carriera importante, è una bella persona dal punto di vista del cuore".
Su Bastoni:
"In questo momento ha un problema e deve recuperare, dalla prossima settimana farà allenamenti doppi. Ma è forte e ne parleremo perché andremo ad usarlo. L'anno scorso ha fatto poche presenze in una squadra fortissima con giocatori in quel ruolo che gli hanno impedito di giocare le partite che meritava, ma noi lo useremo perché è forte".
C'è la possibilità di un ritorno di Rafinha?
"Difficile, se i numeri chiesti sono quelli relativi alle ultime chiacchierate con la sua società".
Come giudica i primi passi di Lautaro Martinez all'Inter?
"E' forte, ha una grandissima forza fisica. Ha la capacità di fare perno sull'avversario il che lo rende difficile da marcare perché sa girare bene su se stesso. Poi ha anche l'orientamento della porta anche senza vederla. Lui e Mauro Icardi sono molto amici, anche se grossomodo hanno lo stesso ruolo attraverso l'amicizia e la disponibilità riusciranno a giocare insieme".
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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