Intervenuto in un convegno organizzato presso l'Hotel Melià sulla figura del direttore sportivo in Italia, il ds dell'Inter Piero Ausilio ha ripercorso le vicende recenti di casa Inter sottolineando i meriti di Suning, ma non solo: "Roberto Mancini collaborativo, l'esperienza inglese gli ha dato caratura internazionale. Ha portato contributo in questo senso, ha dato aspetto di managerialità insieme alla nuova società di Erick Thohir che stava già preparando cessione a Suning, gruppo grazie al quale abbiamo trovato stabilità essendo molto serio e solido, oltre a essersi dimostrato molto rispettoso dell'Italia attraverso la costruzione della struttura rispettando l'Italianità. All'interno dell'Inter tutti i manager chiave sono italiani con esperienze sportive e non. È un grande attestato di stima per il nostro Paese. Altro motivo di rispetto è la voglia di fare calcio. Pensiamo che nonostante le difficoltà siamo riusciti a costruire una squadra seria che può fare buone cose affidando il progetto all'allenatore più giusto per noi. È contento e convinto nel nostro progetto che speriamo di portare alla Champions. Quello è il posto dell'inter e deve esserlo per molti anni". Una battuta anche sulla questione Fair Play Finanziario: "Pensavamo di avere superato questo scoglio, abbiamo scoperto che non è così. Potremo comunque lavorare. Vediamo". 

Poco dopo, è arrivato in sala Walter Sabatini che ha azzardato una battuta tra il serio e il faceto sulle ultime mosse di mercato dell'Inter: "Non facciamo acquisti... Campagna acquisti pragmatica". Poi sul suo ruolo all'interno della società nerazzurra precisa: "Il mio ruolo è trasversale all'interno del gruppo Suning, più che un direttore sportivo sono un dirigente di sostegno. Il direttore sportivo dell'Inter è Piero Ausilio, un grande direttore sportivo che sa quello che fa; io spero di fare qualcosa di importante. Mi preoccupa gestire insieme l'Inter e lo Jiangsu, è molto impegnativo. La squadra cinese si deve salvare, l'Inter invece guarda i quartieri alti. La Cina? Un Paese meraviglioso pieno di passione popolare". Si torna anche sul mancato arrivo di Patrik Schick: "A me piaceva sin da quando giocava in Serie B polacca, ma non potevamo prenderlo. E' un grande giocatore, lo volevamo ma abbiamo rinunciato per diversi motivi. Ma questo non c'entra niente con la Roma, pensate a godervelo. Il ruolo del direttore sportivo è una grandissima rottura di scatole per tutto quello che concerne il ruolo di intermediario. Con la Juve non abbiamo litigato per Schick". Fiducia in Luciano Spalletti, definito "un allenatore straordinario, siamo molto fiduciosi. Non siamo all'apice della nostra fama, anche se non saremo ricordati per il mercato siamo convinti di avere fatto un buon lavoro". Chiosa su Yann Karamoh: "Ausilio sta provando a prenderlo, con qualche difficoltà, se non sarà lui sarà un altro ad arrivare. Mentre per Shkodran Mustafi abbiamo fatto un tentativo. Comunque abbiamo risorse interne che ci permettono anche di non prendere nessuno". 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 30 agosto 2017 alle 19:20 / Fonte: Dall'inviato Filippo M. Capra
Autore: Redazione FcInterNews.it
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