Al giro di boa della stagione 2017/2018,  il percorso di Andrea Ranocchia con la maglia dell’Inter negli ultimi 6 mesi è da considerarsi una vera e propria climax ascendente. Rientrato dal prestito all’Hull City, il centrale umbro non solo era dato per sicuro partente, ma durante il ritiro di Riscone di Brunico erano in molti i tifosi a non gradire, per usare un eufemismo, la sua presenza in rosa. Durante una seduta d’allenamento qualcuno ricorderà l’episodio in cui dalle tribune si levò un urlo: “Vattene”. Spalletti interruppe la sedute, si diresse verso il tifoso e prendendo le difese del calciatore nerazzurro rispose: “Vattene tu”. 

Le cose cambiarono con la cessione di Murillo: l’Inter si guarda intorno per sostituire il colombiano, ma intanto blocca la ricerca di un club disposto ad accaparrarsi Ranocchia. Il sostituto non arriva e Ranocchia resta, dimostrando grande professionalità nell’accettare un ruolo da comprimario in attesa della sua possibilità. Adesso la possibilità è arrivata, l’ex Sampdoria si è giocato al meglio le sue possibilità e convertito i fischi e i “Vattene” in applausi, dimostrando di essere un centrale di difesa ancora affidabile su cui Spalletti può contare. Contro il Chievo il pubblico di San Siro gli ha concesso una standing ovation, essendosi guadagnato la fiducia dei tifosi dal palato fino come quelli di San Siro; gli stessi tifosi che contro la Lazio, quando ha pensato che Ranocchia dovesse abbandonare il campo per infortunio, ha sperato che non accadesse.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 01 gennaio 2018 alle 20:13
Autore: Fabrizio Longo / Twitter: @fabriziolongo11
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