Ospite d'eccezione di 'La Domenica Sportiva' su Rai 2, Stefano Pioli risponde alla domande di Alessandro Antinelli e dei suoi ospiti all'indomani della quinta vittoria di fila in campionato ottenuta in rimonta contro il Chievo: "Abbiamo lavorato tanto e bene, ma siamo all'inizio del nostro percorso, dobbiamo rincorrere squadre forti e pensare a vincere più partite possibili da qui alla fine. La Champions non dipende solo dalla noi ma anche da chi ci sta davanti, sarà difficile perché le formazioni che ci precedono sono competitive, ma noi per la qualità che abbiamo dobbiamo provare a vincerne tante".

Sulla sua fede nerazzurra: "Sicuramente la passione è stata quella. Guardavo e tifavo l'Inter, è sempre stata un'ambizione e un sogno che adesso si è avverato". Da giocatore era già dell'Inter ma poi passò alla Juve: "Giocavo al Parma in Serie C, il ds Sogliano mi disse che andavo a firmare per l'Inter. La sera festeggiammo, mentre eravamo in autostrada il direttore mi disse che la Juve offriva di più e così cambiai".

Si parla anche dei 'casting' con Suning: "Cosa li ha convinti? Sono stato molto chiaro sulle idee che avevo della squadra e delle sue potenzialità, sono stato me stesso e loro per fortuna hanno scelto me. La nostra conoscenza e la nostra comunicazione stanno migliorando, la proprietà è vicina con la presenza di Steven e di Liu ad Appiano Gentile. La struttura è importante e loro sono molto ambiziosì. Credo sia giusto pensare a un futuro importante, ma ora pensiamo al presente. L'Inter deve vincere tanto e ci stiamo provando. Da quando è venuto in Italia ho visto che il nostro presidente Zhang ha un carisma molto particolare, trasmette messaggi positivi e ci ha dato stimoli. Speriamo di averlo di più al nostro fianco. Ho avuto la fortuna di trovare una società ben strutturata e un gruppo responsabile, perciò il mio lavoro è agevolato".

Contro il Chievo la quinta vittoria di fila dei nerazzurri. "Al di là dei singoli stiamo trovando gli equilibri giusti, tutti attaccano, difendono, si sacrificano e questi atteggiamenti ci possono portare a diventare la squadra competitiva che vogliamo essere. Candreva? Ho sempre ritenuto Antonio un grande professionista e all'Inter l'ho trovato molto motivato. L'idea è quella di essere una squadra imprevedibile e di cercare di sfruttare tutto il fronte d'attacco. Alla Lazio ci sono stati dei problemi con Antonio per la storia della fascia, ma quell'anno le aspettative erano alte per le nostre potenzialità e l'uscita dal preliminare di Champions League ha fatto sì che l'ambiente fosse negativo".

Gagliardini può essere la carta in più dell'Inter: "Ha grande energia, fisicità, senso della posizione: può diventare un centrocampista completo e importante per l'Inter e per la Nazionale. Se è vero che voglio parlino tutti italiano? Sì, in campo ci deve essere solo una lingua. Se ognuno parla la sua lingua si fa fatica ad andare avanti. Ma ho trovato un gruppo molto disponibile. Il mercato? Dobbiamo fare ancora qualche movimento in uscita. In entrata no".

La critica è troppo ingenerosa con Icardi? "Io so solo che troppe volte gli attaccanti vengono giudicati solo dai gol. Mauro sta lavorando tanto, è il primo difensore e dà segnali importanti da capitano al resto della squadra. Se è il numero uno della A? È inevitabile che debba ancora crescere perché è ancora giovane, ma i suoi numeri parlano da soli: è un grande centravanti. Kondogbia? Ha le potenzialità per essere un centrocampista completo. Può fare dei passi importanti nel pensare e nel vedere il gioco prima, ma sta crescendo. Aveva bisogno di fiducia e si è messo subito a disposizione".

Per Jovetic due gol in due spezzoni di match con il Siviglia contro il Real Madrid: "Sono contento per lui, aveva bisogno di spazio che io non potevo garantirgli. È un giocatore di qualità e gli auguro il meglio. Joao Mario? È un grande giocatore, ma il primo anno nel campionato italiano è sempre difficile per gli stranieri. Lui è un giocatore che sa 'strappare', ha la gamba giusta, può migliorare nell'ultimo passaggio e nella conclusione, ma ci sta lavorando e sono certo che otterrà grandi risultati".

Nel posticipo la Fiorentina ha battuto 2-1 la Juventus: "A Firenze ora staranno festeggiando, lì è una partita molto sentita. Il cambio di modulo alla Juve? Allegri e i suoi giocatori riescono a fare entrambi i sistemi di gioco, meriti alla Fiorentina che ha fatto un'ottima partita". 

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 15 gennaio 2017 alle 23:12
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DaniAlfieri
vedi letture
Print