Consueto appuntamento con ‘Inter Nos’ negli studi di Inter Channel e questa settimana a sottoporsi alle domande dei tifosi nerazzurri giunte attraverso i canali messi a disposizione dalla televisione tematica interista è Ivan Perisic. Il croato parte nella sua chiacchierata dal suo arrivo a Milano: "L'Inter è un passo avanti nella mia carriera sebbene abbia giocato in club come Borussia Dortmund e Wolfsburg: è un grande club e farò del mio meglio per fare bene qui. So bene quanto i fan vogliano rivivere i fasti del 2010 e sappiamo che quanto fatto negli ultimi anni non è andato loro bene. Abbiamo fatto un passo in avanti rispetto alla scorsa stagione, ma cresceremo ancora nella prossima. Quando riguardo la stagione sono felice di alcuni mesi vissuti qui e meno per altri, ma ci serve tempo perché tutti possano andare bene e rendere al meglio. La prima gara con questa maglia è stata speciale, c’era un’atmosfera speciale che non scorderò mai. Ogni gol è importante sia che lo faccia io che i miei compagni, l’importante è che la squadra vinca, a prescindere da chi vada a finire sul tabellino". 

Il focus poi si sposta sul suo ambientamento a Milano e quello che può riservare il futuro per lui: "Mi trovo molto bene in Italia e all'Inter, quando ero un ragazzo seguivo molti campionati e conoscevo tutti i grandi giocatori che hanno vestito questa maglia. Volevo venire qui e ne sono molto felice sebbene non sia molto felice della posizione in classifica attuale, ma posso promettere che l’anno prossimo miglioreremo il quarto posto attuale. All’inizio del campionato è stato difficile giocare in un modulo diverso dal 4-2-3-1, ma adesso che lo abbiamo adottato rendo meglio io, ma non solo. Io personalmente sono polivalente, ma può essere anche una cosa negativa. Io ho giocato in quasi tutte le 11 posizioni nella mia carriera, ma posso rendere al meglio sulla fascia sinistra e se un allenatore vuole vedere tutto il mio potenziale è quello il ruolo in cui mi esprimo meglio. Ma se il mister ha bisogno io posso ricoprire qualsiasi ruolo all’occorrenza. Ricordo il mio arrivo, quando vedi un giocatore come Stankovic accoglierti è come un sogno che si realizza, farò di tutto perché questa squadra possa tornare a vincere. Io sono sempre ottimista per quello che riguarda la squadra. Quest’anno è stato fatto un progresso, ma non sono soddisfatto e deve essere un punto di partenza per la prossima stagione in cui dobbiamo fare per forza meglio di quanto espresso. Voglio molto di più per questa squadra. L’Italia è un bellissimo paese e mi piace molto, è molto simile alla Croazia da cui provengo e per questo mi trovo molto bene. Ho un contratto di cinque anni, sto concludendo il primo perciò me ne restano altri quattro e penso che rimarrò qui. Nel calcio però non si sa mai, è la legge del mercato e se giochi bene è normale che altri si interessino, ma se qualcuno sarà interessato dovrà parlare con l’Inter".

Dal discorso generale si passa ai legami creati all’interno della squadra e a livello personale: "All'inizio passavo ovviamente più tempo con i giocatori con cui condividevo la lingua, ma mi sono adattato bene con tutti. È importante avere un buon rapporto fuori dal campo per poter rendere anche in partita. Il mio compagno di stanza ora è Brozovic, prima era Handanovic, ma lui dormiva solo 8 ore e io prima delle gare voglio riposare un po’ di più (ride, ndr).  Da quando gioco a calcio ho avuto molti ottimi momenti, ma il ricordo più bello è di sicuro l’esordio con la Croazia e a ruota il titolo vinto con il Borussia Dortmund. In carriera ho giocato in tanti vari campionati a partire dal Belgio che è il miglior campionato per i giovani. Dopo di che sono andato in Germania che è una cosa completamente differente, ho imparato moltissimo da Klopp nella mia esperienza, così come al Wolfsburg. L’Italia a sua volta è diversa, ma ogni esperienza aiuta ad aumentare il mio personalissimo bagaglio personale. Forse quello italiano a causa della tattica è il più complicato, ma se giochi bene e lo fai in un grande club tutto si risolve, sebbene gli spazi siano sempre esigui rispetto alla Germania. Seguo molti altri sport, volley, tennis, pratico altri sport per divertimento nel tempo libero e durante le vacanze”.

Un tifoso chiede a Perisic se potrebbe convincere Reus a raggiungerlo all’Inter e il croato risponde: "Ho giocato con tanti ottimi giocatori e Reus è uno di questi. E’ davvero grandioso come giocatore. Se a lui piace l’idea io posso chiamarlo per farlo venire, ma credo che il suo prossimo passo sia l’Inghilterra o la Spagna”. Rimanendo sempre in tema Borussia Dortmund il focus si sposta sul rapporto con Jurgen Klopp: “E’ uno dei migliori allenatori al mondo. Nessuno giocava come faceva giocare il Borussia, è stato un’ispirazione per molti altri allenatori. Stare una stagione e mezza lì è stata un’esperienza fantastica, ma poi nel momento in cui facevo solo panchina ho deciso di cambiare squadra, a nessuno piace non giocare. Con lui ci siamo confrontati e mi è stato di aiuto anche in questa situazione”.

Quella di Perisic è stata la trattativa più estenuante del mercato nerazzurro e il croato ne rivela qualche retroscena: "La trattativa è durata molto, ho fatto di tutto per venire qui. Il Wolfsburg non voleva lasciarmi andare e Allofs non mi dava la possibilità, sebbene ne parlassi spesso, di completare il trasferimento. Alla fine ha ceduto vedendo la mia voglia di andare in un club come l’Inter. È stato qualcosa di speciale, quando incontri i grandi ex giocatori che ti aspettano... era come un sogno. Ora voglio dare tutto per questo club e spero che l'Inter possa tornare ai vertici. Non tanti giocatori possono giocare in un club tanto grande come l'Inter quindi è un onore indossare questa maglia, non puoi non essere orgoglioso di questo. Devo lavorare giorno dopo giorno, non essere mai soddisfatto e continuare ad allenarmi per migliorare sempre”.

Capitolo dedicato alla Croazia in vista degli Europei: "Spero di fare grandi cose, abbiamo una grandissima rosa fatta da ottimi giocatori. Dobbiamo avere solamente un po’ di fortuna, cosa che non abbiamo avuto in Brasile e in Polonia. Se tutto andrà per il verso giusto possiamo dire la nostra. Favorita? Non di sicuro la Croazia (ride), ma se combattiamo fino alla fine non c’è nessuna favorita. L’Italia, la Francia, la Spagna e la Germania sono favorite per la storia, ma noi vogliamo fare il nostro per essere la sorpresa”.

Chiusura dedicata alla prossima gara contro la Lazio: “Preferisco i tre punti contro di loro piuttosto che un mio gol. Andiamo a Roma tutti insieme per vincere”.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 28 aprile 2016 alle 21:46
Autore: Gianluca Scudieri / Twitter: @JeNjiScu
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