Dalle colonne del Corriere dello Sport, alla vigilia della sfida contro la Juventus, Rodrigo Palacio - attaccante nerazzurro - parla in una lunga intervista che FcInterNews.it vi riporta integralmente: "Non so se sono stato decisivo, ma sono contento di aver superato l'infortunio e di aver aiutato l'Inter. Ho disputato buone partite, proprio come volevo, ma il merito è soprattutto della squadra che mi ha aiutato". Il tabù rotto con la Sampdoria: "Il gol per un attaccante è importante e dà fiducia. Cassano mi ha servito una grande palla e non potevo sbagliare. Se Cassano mi chiede di tagliare la treccia? No la trenza non si tocca, ma Antonio è molto divertente e scherza con tutti. In campo poi fa grandi numeri ed è uno spettacolo".

Sulle origini del codino: "Qualche anno fa avevo i capelli lunghi. Un giorno ho deciso di farli corti e mi sono lasciato questa trenza che da allora è sempre con me. Non voglio tagliarla sennò magari finisco come... Sansone che perse la sua forza tagliando i capelli (ride di nuovo, ndi). No, no, dai... La trenza non si tocca. Magari farò un altro voto, ma il mio codino non si tocca. Siamo l'anti-Juve? Se continuiamo così, possiamo competere per lo scudetto, ma non dobbiamo smettere di lavorare e di andare in campo con questa umiltà. La nostra forza è che diamo sempre il massimo e giochiamo con fiducia tutte le partite".

L'attaccante argentino non fa drammi sulla vittoria della Juve col Bologna: "'L'importante era battere la Sampdoria e ci siamo riusciti. Perdere contatto dalla Juve sarebbe stato brutto e lo abbiamo evitato con una grande ripresa. Mai segnato contro la Juve? Spero di farlo ora sì anche se è importante soprattutto che l'Inter vinca. Sembra una frase fatta, ma è la verità: la squadra per me viene prima di tutto. E se le chiediamo di scegliere tra un assist per un compagno e una rete da segnare cosa risponde? Beh, io sono un attaccante. Se posso scelgo sempre un gol".

Palacio ha un preferito nel tridente: "Diego, senza dubbio. Ha ripreso a segnare e per noi è importante. In campo ci cerchiamo sempre, proviamo la giocata e cerchiamo anche di aiutare la squadra in fase di non possesso. Per ora le cose stanno andando bene e speriamo di continuare così. Tutti e tre titolari anche a Torino?Difficile rispondere. Questa è una domanda per Stramaccioni. Se sappiamo reggere il peso? Penso di sì anche se una squadra forte come la Juve non l'abbiamo ancora affrontata. Dovremo stare ancora più attenti del solito e se io dovrò correre molto in fase difensiva per chiudere gli spazi, nessun problema".

Se Stramaccioni gli dovesse assegnare una marcatura a uomo su Pirlo: "Mi è già capitato lo scorso anno nello 0-0 al Ferraris, nel match di ritorno. Io giocavo alle spalle di Gilardino: quanto ho corso. Se è il giocatore chiave? Sì, è quello che fa girare tutta la squadra, la mente della Juventus. Se lo lasci giocare, cambia la partita e ti ammazza. La Juve però non è solo Pirlo. E' tutta la squadra che va temuta: giocano a memoria, hanno esterni forti, corrono molto e se non perdono in campionato da 49 partite, un motivo ci sarà, no? Per noi questa partita arriva al momento giusto: siamo reduci da 8 successi di fila e vogliamo vincere anche a Torino. Andremo là per ottenere questo risultato. Certo, sappiamo bene che i bianconeri sono forti e che conquistare i tre punti allo Juventus Stadium non sarà facile, ma noi ci proveremo. Crediamo nelle nostre possibilità di vincere".

Sull'atmosfera prevista: "Uno stadio pieno con tanta gente perché il derby d'Italia è molto sentito. L'importante è che il clima sia sereno e che lo spettacolo sia all'altezza delle aspettative. Mancherà Conte? Non credo. Ormai i bianconeri si sono abituati e i risultati lo dimostrano. Se mi hanno cercato in passato? Io non ho mai sentito direttamente questa voce anche se i giornali lo hanno scritto". Palacio poi ha svelato un retroscena di mercato: "Il Napoli si è interessato all'ultimo momento, mentre la Roma ha premuto molto. La vera scelta è stata tra il club giallorosso e l'Inter, ma io non ho avuto dubbi nel preferire la maglia nerazzurra. Se ha influito la colonia argentina? Giocare con tanti connazionali mi piace, ma qui all'Inter è il gruppo ad essere unito e ho un buon rapporto con tutti. I più esperti danno l'esempio, gli altri lo seguono".

Sulla differenze tra Genoa e Milano: "Sono abbastanza ma qui sono contento e mi sento già a casa". Palacio individua il prossimo argentino da chiamare a giocare in Italia: "Sanchez Mino del Boca: è un centrocampista con grandi qualità. Funes Mori del River Plate? Sta dimostrando di essere bravo e poi è giovane: ha ottimi margini di miglioramento. Il più forte? Messi,Senza dubbio. E' il numero uno in circolazione e lo dimostra ogni fine settimana. Se potevo raggiungerlo in blaugrana? Cerano voci a riguardo, ma ormai è passato così tanto tempo...". E' finalmente esploso il suo connazionale Lamela. "Per me non è una sorpresa perché il talento lo ha sempre avuto. Si è adattato alla Serie A ed è migliorato parecchio".

L'ex Genoa analizza i suoi progressi: "Tantissimi. Prima mi occupavo solo della fase offensiva, mentre Gasperini al Genoa mi ha insegnato anche a difendere. Tatticamente sono cresciuto. Che effetto mi fa avere un allenatore giovane come Stramaccioni? Non guardo la sua età anche se in effetti è la prima volta che ho un tecnico così giovane. Sta dimostrando di essere intelligente e durante la settimana lavora alla grande, preparandoci sui punti deboli degli avversari. Lei firmerebbe adesso per il terzo posto? No, non firmo. Sono ambizioso. Chiosa finale con un augurio: "La Juve rimane favorita, ma noi vogliamo darle noia fino allultima giornata".

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 02 novembre 2012 alle 11:15 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Mario Garau / Twitter: @MarioGarau
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