Stasera potrebbe esordire in campionato con la maglia dell'Inter, ma - leggendo le sue dichiarazioni - sembra che il nero e il blu siano già nel suo cuore. Pablo Daniel Osvaldo si confessa alla Gazzetta dello Sport e auspica di poter rimaner a lungo a Milano, sponda nerazzurra. La rosea 'viaggia' nella vita della rockstar di Buenos Aires tra cazzotti (veri, presunti e falsi), hobby, obiettivi e idoli sportivi.

MARADONA - "Se è vero che ha chiesto la mia maglia? Verissimo. Ho 17 anni e Olarticoechea, che con Diego ha giocato, mi dice che dobbiamo raggiungere un amico. E mi fa: "Portati dietro una tua maglia dell’Huracan, lui la vuole". Ok. Andiamo e suoniamo al campanello. Si apre la porta: Maradona. "Hola Daniel" - mi dice - "Sabato ho visto la tua partita, sei bravo". Era a casa dai genitori. Comincio a piangere, emozione. Mentre ce l’avevo di fronte e gli davo la maglia, tremavo: come il bambino che ero". 

STJARNAN - "Ho avvertito l’affetto della gente, ma l’importante è che si vinca: è banale dirlo ma conta quello e arrivare fisicamente al top. Con calma tutto arriverà. Rigore? Mi sono inc... perché aveva portato il fischietto sulla bocca e poi ci ha ripensato. Rigore solare. Era giusto darlo". 

OBIETTIVI - "Zero chiacchiere, che poi a parlare troppo ci si porta anche sfiga. Amiamo i fatti, come dice spesso Mazzarri". 

WM- "Dicono mi volesse da anni... A parte gli scherzi: iniziare in un posto nuovo con un tecnico che ti ha fortemente voluto, beh, è bello. E stimolante: devi dimostrare di meritare la fiducia e che lui non si è sbagliato. Di lui mi piace il carattere. E mi ci trovo bene a lavorare sul campo".

BAD BOY - "Questa etichetta all’inizio mi faceva incazzare, ora ci rido su. Io sono normalissimo, uno al quale fa imbestialire una sola cosa: l’ingiustizia. Non la sopporto, e se la vedo perdo la testa. Ho sempre reagito alle ingiustizie, passando anche dalla parte del torto: esagerando. Ora sto imparando a tranquillizzarmi".

OSVALDO FURIOSO - "I miei cazzotti? Diciamo che... due su dieci sono veri. Poi c’era una piazza a cui stavo sulle p... e cercavano un colpevole".

GOL CAPOLAVORO (18.05.2008, rovesciata in Torino-Fiorentina e Viola in Champions) - "Oggi torniamo all''Olimpico', coincidenza non male. Beneaugurante, spero. Mi venne quel gol in rovesciata che per importanza e gesto è stato il mio top dei top".

ROMA - "Il gol più bello me l’hanno annullato. Ingiustamente. E ovviamente mi sono incavolato. Quando lo sento, rovescio".

CAMBIAMENTI - "Via dopo un'espulsione o fatti di questo tipo? E’ vero. Sì, è proprio vero. Significa che non sento più il rispetto per la mia persona dell’ambiente. E mi passa la voglia di stare lì".

MORALE - "Che in campo puoi dirmi veramente di tutto. Non mi frega niente. Ma fuori, beh, lasciami stare. Fuori sono Daniel e tutto ciò che è sono fatti miei e non ci devi entrare".

LEGGERE - "Frédéric Beigbeder, ma anche Orwell, Bukowski. Frédéric è un provocatore, scrittore. Mi piace come la pensa, come scrive. Consiglio il libro l''Amore dura tre anni'".

STABILITA' - "Sì. Ne ho voglia. Perché ho cambiato tante squadre? Perché un po’ è andata così, un po’ non lo so e non mi piace guardare indietro. Va come va, e sono contento comunque del percorso fatto. Esperienze. Ora, però, all’Inter vorrei starci un bel po’ di tempo".

IL PIU' ROCK - "Medel... E il profilo di squadra rock mi piace, ci siamo, coincide. L’importante è picchiare duro, in senso buono, e stra-correre. Poi le qualità vengono fuori. E sì, siamo anche tipi affamati: penso che Mazzarri abbia guardato pure questo. Giocatori di quantità e qualità. E poi siamo l’Inter: pensare di fare bene e... meglio è d’obbligo. L’Europa League dà l’accesso ai preliminari Champions? Pensiamo all’oggi. Oh: intanto che si fa con l’Ucraina? Lì sparano eh...".

SCUDETTO - "Sarei ipocrita a dare lezioni. Due cose però ci vogliono: mentalità vincente e stare sul pezzo sempre".

CONTE - "Con lui ho un rapporto ottimo: i temi del carattere da mettere in campo sono gli stessi. Senza di lui la Juventus avrà meno fame? Non credo. La Nazionale? Davvero bello poterci tornare".

ATTACCO ARGENTINO - "Icardi è fortissimo, un vero killer: ci troviamo benissimo. Poi manca Rodrigo: un campione. Lavezzi? Pocho è Pocho ma non chiedete a me...". 

ESULTANZA - "Come Batistuta? Sa che l’ho conosciuto due mesi fa per la prima volta? Ho letto la sua storia delle gambe, mi ha colpito. Ci siamo trovati in aereo, gli ho chiesto di fare una foto: sembravo un bambino anche lì, come con Maradona. Idolo assoluto. La mitraglia, in suo onore, è pronta".

CAMPIONATO - "A Torino non è semplice: serve un incipit molto rock".

TATUAGGI - "Un salmone perché è un genio, se ne sbatte di tutti e va per la sua strada. Controcorrente".

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 31 agosto 2014 alle 07:00 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Francesco Fontana / Twitter: @fontafrancesco1
vedi letture
Print