Se a Genova attendevano tutti con impazienza il ritorno di Mauro Icardi, in casa nerazzurra il giocatore con i riflettori puntati contro era Mateo Kovacic. Il croato, assente dal primo minuto dalla disfatta dello Stadium, a Marassi è stato rispolverato battendo la concorrenza di Alvarez e Guarin nel ruolo. Una decisione non certo dettata dalle rumorose richieste via web dei tifosi, che si sono inventati persino l’hashtag #SaveKovacic, piuttosto dalla volontà di Mazzarri di dare una sterzata a una situazione non semplice, dopo 4 turni senza vittorie. Serviva nuova linfa, freschezza a centrocampo dopo le prestazioni contraddittorie di Alvarez e Guarin, accantonati dall’allenatore per la trasferta ligure dove l’Inter si giocava molto delle sue chance di Europa League.

Una scelta alla fine rivelatasi azzeccata, perché Kovacic ha sfoderato una prestazione convincente, candidandosi finalmente per un posto da titolare nelle ultime 5 partite di campionato. Ottanta minuti di qualità, con qualche pausa prevedibile soprattutto in fase difensiva, ma una presenza costante nel cuore della manovra al punto da oscurare persino la prova del ben più quotato Hernanes, attivo al suo fianco. I numeri sono dalla parte del numero dieci, che oltre a essere stato prezioso in fase di supporto offensivo (60 tocchi e buona propensione al dialogo con Cambiasso, 13 scambi), si è fatto rispettare anche nei contrasti, vincendone ben 8 (top del match).

Una conferma che dal punto di vista agonistico Kovacic abbia dato una risposta importante, prendendosi le sue responsabilità in un ambiente non facile e mostrando la tanto auspicata personalità che giocando poco e talvolta anche per colpa sua ha tenuto nascosta. La partita contro la Sampdoria potrebbe essere il primo passo verso la nuova vita del croato, che a questo punto si candida con convinzione a un posto da titolare. Mazzarri ha detto che il futuro è suo, ma anche il presente potrebbe essergli d’aiuto. Guarin e Alvarez restano alternative importanti, ma non vengono da momenti  positivi. L’argentino è entrato bene in partita nella ripresa, fornendo anche l’assist per il quarto gol nerazzurro. Il colombiano è ancora in quel limbo tra l’essere controproducente o determinante.

Per questa ragione si è creato un varco significativo per il nazionale croato, la cui qualità nel palleggio è un’arma in più in favore degli attaccanti e della gestione del pallone. Non va però sottaciuta la difficoltà palesata nel primo tempo, quando i centrocampisti della Sampdoria lo hanno preso in mezzo mettendolo in difficoltà dal punto di vista tattico. Se la difesa ha sofferto per 25 minuti e Handanovic si è dovuto superare è anche perché in mezzo a mantenere una posizione definita era il solo Cambiasso, con Hernanes e Kovacic troppe volte fuori posizione o in ritardo nelle uscite sul pallone. Limiti su cui bisogna continuare a lavorare ma che probabilmente non priveranno l’ex Dinamo Zagabria di altre opportunità nell’undici titolare. Perché il futuro è adesso.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 14 aprile 2014 alle 16:50
Autore: Redazione FcInterNews.it
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