"Andavamo in vacanza a Murcia, un anno i miei genitori decisero di provare a vivere lì. Avevo solo 8 anni. Ho iniziato a giocare a calcio per una squadra spagnola chiamata Torre Pacheco: giocavo nel torneo regionale e sono stato scovato da un osservatore dell’Inter". Intervistato ai microfoni del MirrorRyan Nolan, difensore centrale della Primavera di Stefano Vecchi, ha raccontato il suo arrivo in nerazzurro e le emozioni per l'avventura con la Beneamata: "Vestire la maglia nerazzurra è una sensazione stupenda. È un privilegio e un onore. Amo quella maglia, sono sincero. All’inizio non è stato facile, era la mia prima esperienza lontano dalla mia famiglia. Dopo che ho imparato la lingua e conosciuto qualche amico, le cose sono andate meglio. Mio padre viene in Italia ogni due-tre settimane, cerca di essere presente a tutte le partite in casa. Quando l’Inter si è fatta avanti ho pensato: ‘Puoi andare in Italia a imparare come difendere’. Ho imparato tanto su questo negli ultimi tre anni. La prima cosa che pensano in Italia è la difesa, non vogliono mai concedere gol".

Il difensore irlandese ha poi parlato del forte attaccamento ai suoi familiari: "Adoro tornare a trovare i miei nonni e la mia famiglia. Mio nonno dice che quando entra nei bar la gente gli chiede sempre di me. È insolito per un ragazzo irlandese andare all’Inter. L’altro mio nonno è morto lo scorso anno, ma so che sarà sempre fiero di quello che sto facendo. Aveva sempre un occhio di riguardo per i miei risultati e i miei miglioramenti. Quando ero più piccolo giocavo a hurling e GAA (Gaelic Athletic Association, ndr) ma ho preferito il calcio e crescendo ho iniziato a tifare Manchester United”.

Il classe '99 ha poi commentato anche gli allenamenti da aggregato alla prima squadra e l'obiettivo di fare bene per la sua Irlanda: "È stata una bella esperienza, l’intensità è più alta. Ma quella è la realtà. Se vuoi diventare un professionista, devi essere bravo tanto quanto questi giocatori: è bello misurarti contro alcuni dei migliori giocatori del mondo come Icardi. Perché non sono stato convocato dall'U20 irlandese? Probabilmente perché non possono venirmi a vedere spesso, ma mi auguro di avere più chance. Se continuo a fare così bene la convocazione arriverà. Il mio primo obiettivo è di dare il 100% per l’Irlanda. Sono irlandese, mi sento al 100% irlandese. Se l’Irlanda e la Spagna mi dovessero mai chiamare ci penserei, ma in ogni caso io sono irlandese. Il mio primo obiettivo è di giocare per l’Irlanda. Se dovessi giocare per un altro paese non sentirei quell’orgoglio o quell’onore. È molto difficile, ma migliorando giorno dopo giorno spero prima o poi di poter giocare per la prima squadra. Dicono che sono il terzo giocatore irlandese dell’Inter dopo Liam Brady e Robbie Keane, ho sentito questo confronto un paio di volte".

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Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 07 aprile 2018 alle 22:35 / Fonte: .irishmirror.ie
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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