Una partita perfetta. Questa l'idea di Massimo Moratti dopo aver visto Inter-Chievo 5-0. L'ex patron nerazzurro è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport e ha sottolineato una volta di più la bravura di Luciano Spalletti. "Tutti correvano e sapevano dove andare e cosa fare. E davano l’idea di divertirsi. Basta vedere cosa ha fatto Candreva sulla linea di fondo, con palleggio ripetuto e sombrero all’avversario. Sono quelle cose che fai quando ti senti in sintonia con i compagni e col pubblico. Tutto nasce dall’enorme fiducia che i giocatori hanno nel loro allenatore".

Prima di andare su Spalletti, ci parli di Perisic.
"Fortissimo, ha fisico e classe. Se manterrà questa continuità non ne vedo molti più forti di lui in Europa. Bravissima la società a non cederlo in estate. E anche lì ha pesato Spalletti".

Icardi in compenso continua a segnare anche se ora partecipa molto di più alla manovra.
"Mauro ha sempre avuto una visione di gioco, solo che ora la mette anche in pratica. Si sbatte come un matto e gli resta comunque il fiato per fare i gol. La clausola? Valuterà la società, ma penso che vada alzata. Vero che lui vuole rimanere all’Inter, ma non possiamo passare ogni estate in apprensione...".

Anche su Skriniar stanno mettendo gli occhi le big europee.
"Lo credo bene, ma noi siamo l’Inter! Lo slovacco è fantastico, credo che nemmeno i dirigenti che pure sono stati bravissimi a prenderlo, si aspettassero che fosse così forte e completo".

Aveva mai pensato di prendere Spalletti durante la sua gestione?
"Più di una volta, ma per una serie di circostanze non se n’è mai fatto nulla. Dopo il Triplete siamo stati molto vicini, mandai anche Branca a parlargli. Poi però andò allo Zenit".

A un certo punto sembrava che la prima scelta del club fosse Conte. Non le chiedo se le avrebbe pesato il suo passato juventino perché non me lo direbbe, ma crede che le cose sarebbero andate allo stesso modo?
"Conte è bravissimo, ma la vera differenza è che Spalletti non ha ancora vinto lo scudetto e vede nell’Inter la possibilità di raggiungere qualcosa di molto importante. Conte invece ha già vinto in A e in Inghilterra, se qui avesse fallito sarebbe stata colpa dell’Inter e non sua. Spalletti invece è coinvolto al 100%".

Qui il paragone con Mourinho ci può stare?
"In effetti Spalletti entra nella testa dei giocatori come faceva il portoghese. E concretizza la fiducia reciproca, che poi si propaga e rende più tranquillo tutto l’ambiente".

Spalletti ha rivitalizzato anche gente come Brozovic, Ranocchia e Santon?
"Vero, anche se credo che siano situazioni diverse. Brozovic era stato decisivo anche in passato, ma lui più di tutti aveva bisogno di un uomo forte come Spalletti che lo coinvolgesse di più. I due italiani sono ragazzi d’oro e hanno l’Inter sottopelle, ma andavano ricostruiti e il tecnico li ha aiutati molto".

E’ davvero il momento giusto per affrontare la Juve?
"Ci arriviamo entrambe nel momento migliore. Spero che sia un grande spettacolo, anche perché adesso la rivalità è rimasta su basi sportive. Allegri è bravissimo, bisogna vedere come ci studierà, ma ho fiducia in come Spalletti studierà loro. Hanno giocatori di grande qualità. E lo stadio sarà tutto juventino. E’ una sfida che viene proprio voglia di affrontare".

Sullo stadio i cugini non sembrano avere le idee chiare.
"Noi sì, vogliamo restare a San Siro e ne approfitto per ringraziare i tifosi che spingono la squadra in alto. Al Milan mi sembra che non sappiano ancora cosa succederà dopo".

Quanto Suning ha le mani legate per le direttive di Pechino?
"Hanno grande rispetto per le regole, ma sono certo che sul mercato faranno di tutto per andare incontro alle esigenze della squadra".

Un presidente assente come Thohir non le sembra strano?
"Ha fatto la sua parte prima, ora dipende dagli accordi con Suning. Quella della presidenza però è una situazione da chiarire. Il successore ideale? Steven, senza dubbio".

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 05 dicembre 2017 alle 08:30 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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