Dalla mancata partecipazione al Mondiale casalingo di quattro anni fa al futuro dopo la rassegna iridata russa del prossimo giugno: Joao Miranda, in collegamento da Milano, si racconta ai microfoni di Sportv.globo.com, nel corso di 'Tá Na Área'. "Nel 2014 avrei potuto aiutare il Brasile, oggi ho più esperienza e più voglia di dimostrare che avrei meritato di esserci. Si giocava nel mio Paese, il sogno è stato rinviato. Ora è arrivato il mio momento, e non penserò a cosa sarebbe potuto succedere anni fa. Guardiamo avanti, facciamo un grande Mondiale e cerchiamo di vincere il titolo".

Alla guida della Seleçao, dal giugno 2016, c'è quel Tite che lo ha riportato al centro del progetto verdeoro: "È un grande allenatore - ha spiegato Miranda -. Penso che uno dei fattori sia l'approccio che ha con i giocatori: cerca di dialogare, di far capire la sua filosofia". 

Dopo il Mondiale, l'intenzione di Miranda è quella di rimanere a giocare nel vecchio continente: "Oggi è difficile pensare a un mio ritorno in patria, ho ancora qualche anno da giocare in Europa. Ho un grande affetto per il San Paolo, per i suoi tifosi; la priorità, se tornerò in Brasile, sarà il São Paulo. Ma io sono un professionista, se mai tornerò, dipenderà dalle proposte. Se saranno più o meno uguali, sceglierò il São Paulo perché è stata la mia casa per molto tempo, ho un grande affetto per loro. Le offerte? Ci sono stati sondaggi di alcuni club, ma ho chiarito che non volevo ritornare in Brasile. I colloqui non sono stati approfonditi, ho intenzione di rimanere in Europa almeno per un altro anno dopo la Coppa del Mondo". 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 20 febbraio 2018 alle 00:30
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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