Due arrivi, cinque partenze. Questo in estrema sintesi il bilancio del mercato invernale 2017 dell'Inter, che mirava soprattutto a sfoltire una rosa troppo ampia per le necessità di Stefano Pioli, ma anche a rinforzare il centrocampo con un innesto di qualità. Missione compiuta, in entrambi i casi.

INASPETTATA SORPRESA - Ovvio che il colpo principale, anche a detta degli operatori di mercato, sia stato l'arrivo dall'Atalanta di Roberto Gagliardini. Un'operazione da complessivi 22 milioni di euro più bonus che ha destato una qual certa sorpresa visto e considerato il bagaglio scarno di esperienza ad alto livello del centrocampista 22enne di Bergamo. Invece, e il campo, giudice supremo, lo sta confermando, questo prodotto del vivaio atalantino si è già ritagliato un posto nell'undici titolare dell'Inter senza neanche essersene reso conto. La partita di ieri contro la Lazio in Tim Cup ne ha confermato l'essenzialità nell'equilibrio tattico della squadra. Un punto a favore della dirigenza italiana che ha convinto la proprietà cinese a fare un investimento del genere, alto sì, ma che ad oggi strappa solo consensi.

MR. KANGAROO - L'ultimo giorno di mercato, quando la lista degli ingressi nella rosa nerazzurra sembrava chiusa con Gagliardini, ha regalato ai tifosi una sorpresa: Trent Lucas Sainsbury, 24enne difensore centrale con passaporto inglese, vestirà la maglia dell'Inter fino al 30 giugno 2017, quando presumibilmente tornerà allo Jiangsu Suning. Considerarlo un rinforzo oggi appare una forzatura, il suo arrivo serve soprattutto ai cugini di Nanchino per liberare uno slot straniero, in virtù del nuovo regolamento della Super Lig. Non aspettiamoci dunque di vedere la numero 20 di Sainsbury in campo se non, chissà, per una manciata di minuti in regalo nel finale di una partita dal risultato già acquisito. La nota principale è statistica: trattasi del primo australiano nella storia ultracentenaria dell'Inter. Fratelli del mondo ongoing.

ADDIO E ARRIVEDERCI - Non ha incassato praticamente nulla, eppure la dirigenza nerazzurra può ritenersi soddisfatta dalla strategia di uscita destinata ad alcuni giocatori. Se per Assane Gnoukouri (Udinese) e Senna Miangue (Cagliari) l'importante era trovare una squadra che desse loro la possibilità di scendere in campo con continuità, per altri elementi in rosa era fondamentale liberarsi di ingaggi piuttosto pesanti, con l'obiettivo di alleggerire il bilancio. Così è stato per Felipe Melo (Palmeiras, per lui è un addio), Stevan Jovetic (Siviglia, con buone possibilità di incassare 14 milioni a fine stagione) e Andrea Ranocchia (Hull City, con la possibilità che torni in Italia), giocatori di alto profilo che cercavano riscatto altrove e ai quali l'Inter non dovrà versare più un euro almeno fino a giugno. Restano sul groppone le possibili partenze di Jonathan Biabiany ed Eloge Yao, con il primo che però potrebbe accettare una ricca proposta dalla Cina fino al 28 febbraio. Situazione da monitorare.

SODDISFAZIONE - Complessivamente, pur non aggiungendo grande qualità alla rosa, l'obiettivo del management in chiave mercato è stato raggiunto: strappato alla concorrenza della Juventus uno dei futuri cardini della Nazionale azzurra, rosa ridotta all'essenziale e risparmio su alcuni ingaggi pesanti. Difficile, con le restrizioni del Fair Play Finanziario ancora in atto, sperare in qualcosa di più. Pertanto, non resta che aspettare luglio, quando l'asticella degli investimenti verrà significativamente alzata e i tifosi potranno davvero sognare arrivi altisonanti. Prima di allora, voce al rettangolo di gioco.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 01 febbraio 2017 alle 21:00
Autore: Redazione FcInterNews.it
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