Senza Miranda, toccherà a Gary Medel e Jeison Murillo difendere la porta dell'Inter dal fortissimo attacco della Roma nell'attesissimo match di domenica sera. Proprio il cileno è stato intervistato dal Corriere dello Sport per parlare della sfida ai giallorossi e, più in generale, di Inter.

Sarà complicato trovarsi di fronte un attaccante fisicamente così forte e bravo nel gioco aereo come Dzeko? 
"Il problema non è l’altezza, ma il fatto che Dzeko è un grande giocatore, uno che sta segnando parecchio e contro il quale non puoi sbagliare niente. Per controllarlo ci vorrà massima concentrazione". 
 
Inter-Roma però sarà anche un duello tra veri duri: lei contro Nainggolan. 
"A livello di grinta e intensità che mettiamo in campo ci assomigliamo. Nainggolan è un giocatore che mi piace tanto, un leader, un guerriero che la squadra segue perché vede che dà tutto". 
 
Magari tornerà al gol Icardi che in questo inizio di 2017 ha firmato solo una rete. Cosa succede a Mauro? 
"Assolutamente niente. E’ stato fuori due partite per squalifica e adesso è pronto per dare di nuovo il suo contributo. In settimana l’ho visto carico e sono convinto che sarà protagonista. Icardi è un grande attaccante e i grandi attaccanti si esaltano in partite come questa. Può essere decisivo anche se, sinceramente, mi interessa più la vittoria che il nome del marcatore". 
 
Quanto peserà per voi la squalifica di Miranda? 
"Miranda è importante per la squadra, uno dei migliori difensori della Serie A, ma l’Inter ha già dimostrato di avere in panchina alternative di spessore in tutti i reparti. Nelle ultime settimane ci sono mancati Brozovic, Kondogbia, Icardi, Perisic e altri, ma abbiamo sempre trovato la forza per far risultato. Siamo in ottime condizioni sia a livello fisico che di testa e dobbiamo dimostrarlo anche domenica". 
 
Per voi sarà l’ultima... chiamata per la Champions? 
"Di certo sarà un match importante perché si tratta di uno scontro diretto, a 13 giornate dalla fine del campionato, con un’avversaria che ci precede di 8 punti. Se vinceremo la classifica potrebbe diventare molto interessante, ma i tre punti aumenterebbero anche la fiducia che abbiamo dopo tutti i risultati importanti collezionati negli ultimi due mesi".  
 
Dopo aver vinto 9 delle ultime 10 gare di campionato, è frustrante notare che il terzo posto è ancora lontano 6 punti? 
"Il Napoli e la Roma stanno correndo forte e, esattamente come noi, vincono sempre. Purtroppo a livello di classifica non si nota a pieno il grande lavoro che Pioli ha svolto da quando è arrivato. Siamo partiti da parecchio in basso ed è stato bravo a risollevarci, a restituire fiducia al gruppo. Con lui lavoriamo bene in settimana e i risultati sono lo specchio dei sacrifici che facciamo". 
 
Nel posto dove lei giocava fino allo scorso anno adesso c’è Gagliardini. 
"Roby è giovane, ma è già un grande centrocampista. E’ molto più maturo rispetto a quelli della sua età e credo che sia arrivato all’Inter nel momento giusto. Può darci una grossa mano". 
 
Acquistando uno come l’ex atalantino Suning ha fatto un altro bel regalo ai tifosi. 
"E, aggiungo io, ha preso uno dei migliori giocatori in prospettiva della Serie A. La nuova proprietà sta lavorando molto bene, ha grandi ambizioni e ci sta supportando in tutto. Adesso sta a noi continuare a rendere come negli ultimi due mesi e mezzo sul campo". 
 
"Voglio restare": è un messaggio al ds Ausilio? 
"La trattativa per il rinnovo del mio contratto è molto semplice: l’Inter vuole che resti e io voglio stare qui perché sono felice a Milano. Il mio agente (Fernando Felicevich, ndr) arriverà dopo Inter-Roma e parlerà con i dirigenti. L’obiettivo è trovare in tempi rapidi un buon accordo che soddisfi entrambe le parti". 
 
Quando nell’estate del 2014 è arrivato alla Pinetina si aspettava che il processo di crescita della squadra sarebbe stato più rapido? 
"L’Inter è una delle più grandi società al mondo e quando indossi questa maglia devi sempre vincere perché l’Inter è... l’Inter. Io mio obiettivo era ed è quello di regalare un trofeo alla nostra gente perché lo merita. Non nascondo che mi sarebbe piaciuto andare immediatamente in Champions o vincere qualcosa, ma nel calcio ci vogliono pazienza e progetti a medio-lungo termine quando una formazione vuole tornare a vincere dopo un ricambio generazionale". 
 
Magari le farebbe comodo avere in squadra il suo connazionale Alexis Sanchez che pare intenzionato a lasciare l’Arsenal. 
"Alexis è un giocatore che tutti conoscono, uno di quegli attaccanti che tutti i top club cercano. Non so quale sarà il suo futuro, ma se mi chiederà informazioni sull’Inter, gli dirò che qui c’è un grande gruppo, un allenatore molto bravo e una dirigenza che ha fame di vittorie. Un progetto come questo non si trova ovunque". 

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 24 febbraio 2017 alle 08:30 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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