Ospite della puntata di InterNOS di questa sera su Inter Channel è il tecnico nerazzurro Walter Mazzarri. Nel programma condotto da Nagaja Beccalossi e Roberto Monzani, l'allenatore toscano risponde alle domande dei fan nerazzurri. Si parte dal derby: "Per me è la prima volta, è chiaro che c'è sempre quel pathos, quell'adrenalina di tutti gli inizi. Sono curioso anche io di sentire quello che proverò in campo. Anche a Genova è molto sentito, ma, ripeto, capirò nel momento in cui salirò le scalette per entrare in campo”. Fino ad allora, pura concentrazione: "Per adesso sono concentrato solo sulla partita, su quello che devo dire ai ragazzi, sulla tattica, sulla tecnica, sull'aspetto psicologico e in questo senso la partita la preparo come sempre, poi è chiaro che anche io sono un uomo e quando sei lì e vedi quell'atmosfera sarà sicuramente qualcosa di particolare".
Mazzarri, poi, analizza il periodo vissuto in nerazzurro partendo dagli inizi: "A Pinzolo abbiamo lavorato tanto, poi c'è stata quella parentesi in America che ha fatto un po' impressione, non a me, ma agli altri perché eravamo ancora un po' imballati, avevamo lavorato tanto, in quel momento sembrava quasi controproducente aver lavorato così tanto perché magari la squadra aveva bisogno di fare subito qualche risultato positivo proprio per tagliare totalmente con l'anno passato, che sappiamo era finito in un certo modo. Poi nella prima giornata di campionato, anzi già in Coppa Italia, la squadra ha iniziato subito a giocare in un certo modo, a prendere fiducia in se stessa a fare subito bene. Ora poi è un periodo in cui, un po' per demerito nostro e un po' per episodi possiamo dirlo non fortunati, si è perso qualche punto in più di quello che avremmo meritato. Anche se, ripeto, nelle ultime due partite prima di Napoli abbiamo avuto una regressione anche dal punto di vista del gioco, ma ci conforta il fatto che a Napoli si è visto il gioco dell'Inter di tre domeniche prima".
Un tifoso manda il seguente messaggio all'ex tecnico del Napoli: "Noi tifosi le vogliamo bene, ha lasciato un club che quast'anno ha giocato la Champions League, per venire in un club che sta passando un momento difficile. Non si faccia scrupoli nel protestare per eventuali errori arbitrali perchè noi tifosi siamo sempre con lei, sapendo che sta difendendo i nostri colori".
La risposta di mister Mazzarri è ricca di significato: "Chi mi conosce lo sa. Questo tifoso ha detto tutto e lo ringrazio, ha capito la mia scelta nel venire all'Inter: ho sentito tutto dentro, a parte il colloquio con il Presidente. Appena ho sentito la parola "Inter" non ho pensato a nient'altro, se non al blasone di questa grande società, il fascino della società ha superato tutto. Partecipo a tutto, vivendo 24 ore al giorno la squadra, cercando di farla migliorare".
Ritiro americano e sull'inizio di stagione: "In quel periodo la squadra aveva bisogno di fare subito qualche risultato positivo, per tagliare con la scorsa stagione, poi dalla prima gara di Coppa Italia c'è stato un miglioramento. Ultimamente, per via di qualche episodio non fortunato, non abbiamo raccolto quanto meritavamo. A Napoli, comunque, la squadra ha giocato bene e mi è piacuta".
Calcio europeo e italiano: "Il rapporto, purtroppo per il nostro calcio, è cambiato e bisogna tener conto delle differenze. Prima in Europa avevamo tante candidate per la vittoria finale, mentre quest'anno è rimasto solo il Milan negli ottavi".
Importanza del club, il tecnico prosegue: "Percepisco l'importanza della società, già partendo dal ritiro americano. Siamo conosciuti in tutto il mondo e per un allenatore è un motivo d'orgoglio. Contano sempre i risultati, a maggior ragione in questo preciso momento con il passaggio di proprietà, ma sono carico. Lo staff tecnico? I miei ragazzi sanno che voglio gente che lavora, con poche parole e tanti fatti".
Inizio giornata: "Alle 7 si comincia, i miei collaboratori sanno che devono tenere il cellulare sempre acceso perchè comunico sin dalle primissime ore del mattino le mie idee, sanno che sono un rompi... (ride, ndr)".
Samuel e i derby: sempre vittorie. Mazzarri la pensa così: "L'ho sempre stimato, come uomo e come giocatore. E' stato parecchio fermo, è difficile impiegarlo dall'inizio. Ma tornerà utile, come sempre, ma per domenica no".
Tattica e reparto offensivo: "Abbiamo giocato bene, sia con una punta, ma anche con due. Potremmo giocare con un altro attaccante accanto a Palacio ma, al momento, l'equilibrio è la cosa più importante. Se non si fanno bene le cose a livello difensivo si rischia di perdere le partite. La squadra deve sostenere un certo atteggiamento tattico".
Consiglio: pallino al Milan e contropiede interista: "Fosse così facile! Quando si diceva che le mie squadre giocassero tutte in contropiede non ero d'accordo. Il mio ideale di gioco è far bene entrambe le fasi, questa è la verità, impondendo il gioco senza subire, ma è chiaro che durante i 90' bisogna anche soffrire, e in quel caso contano molto le ripartenze".
Miglior Inter di quest'anno: "Udine? Sembrerà assurdo, ma considerando le forze in campo credo che sia quella vista a Napoli, fino al rosso di Alvarez io ho visto una grande squadra. A livello di punti, ovviamente dico Udine, anche se i bianconeri non erano al livello degli azzurri".
Handanovic: "Abbiamo parlato, ho cercato di tranquillizzarlo trasmettendogli fiducia, ho voluto fargli capire che non deve pensare agli errori per tornare il solito grande portiere".
Introdurre nella testa dei giocatori la voglia di risalire che si è vista nel suo periodo a Reggio Calabria: "La mentalità vale in tutte le squadre, indipendentemente dal livello delle rose. Io cerco sempre di dare tutto questo. Con la Juventus abbiamo cercato di vincere, considerando l'avversario, e lo stesso vale per Napoli. L'importante è l'atteggiamento e la mentalità".
Espulsioni ed arbitri: "Rimanere in dieci è una cosa molto penalizzante, e a noi è successo già più di una volta, e si rischia di perdere punti importanti. Le decisioni degli arbitri possono, talvolta, incidere in una gara. Metro di giudizio? Il direttore di gara è l'esponente della "legalità" e ha un ruolo molto difficile, però l'uniformità di giudizio è la cosa basilare. A Napoli ho parlato nel post-match, criticando l'arbitro, come si criticano allenatori e calciatori, nessuno si deve offendere".
Cambio Taider-Kovacic, questo giova a Guarin? "Bella considerazione, ma il croato l'ho messo per recuperare il risultato, e i cambi sono dettati da cose che dagli spalti non si colgono sempre. Taider e Kovacic sono giovani e devono capire che giocare in club come il Bologna non è la stessa cosa che scendere in campo con la maglia dell'Inter".
Mercato, meglio che arrivi un attaccante o un centrocampista? "Un tecnico vorrebbe sempre giocatori già pronti, che nella testa di tutti (a livello di carriera e di prestigio) sia meglio di quelli che ci sono già. Questo si chiama "rinforzo"".
Giocatori sui quali puntare per la seconda parte di stagione: "Voglio che tutti crescano esponenzialmente, come Kovacic, Taider, Juan Jesus. Le mie squadre hanno sempre fatto meglio nel ritorno, perchè si lavora tanto sul miglioramento dei singoli, ma moltiplicato per undici calciatori. Spero che i giovani possano ancora crescere".
Messaggio-derby per il pubblico interista: "Bisogna sempre incitare il proprio giocatore, anche se il pubblico di San Siro è esigente. La cosa importante è incitare, le critiche meglio, nel caso, a fine gara. I tifosi si devono fidare di me".
Qualcosa che ha dato fastidio? "Nella moviola post Napoli alcune testate mi hanno fatto rimanere male, perchè hanno visto altre cose, come l'episodio del rigore di Palacio. Tutti devono usare la sincerità e l'obiettività, per costruire un calcio migliore. Molte volte non vedo tutto questo, perchè non si voglioni dire le cose come stanno. Quando ci sono episodi, alcuni sono opinabili, ma analizzando tutto con le moviole viene detto "ci poteva stare o no", e rimane sempre il dubbio: a me dispiace perchè quando sorge un episodio dubbio, nessuno ci premia. Nel dubbio non si fischia".
Ancora arbitri, verso il derby: "Io non voglio creare polemiche in vista di Inter-Milan. Probabilmente non siamo stati fortunati nel momento del dubbio".
BOTTA E RISPOSTA
Occupazione al posto del calcio: "Quando ero piccolo volevo fare l'avvocato, ma anche l'ambito economico mi è sempre piaciuto. I numeri fanno parte della mia persona, e li utilizzo anche adesso".
Allenatore avversario stimato: "Non conosco nessuno benissimo, per via della competizione. Quindi tendo a rispettare tutti, ma preferirei non fare nomi. Rispetto per chi rispetta, sempre".
Paura di volare? "Non ho paura, poi dopo 35 anni di continui viaggi..."
Rispetto a Napoli, è migliorato il rapporto con il fumo? "Diciamo di sì. Avevo anche smesso, ma dopo che ho iniziato con l'Inter ho ricominciato" (Ride, ndr).
Domande che il mister porrebbe ai giornalisti: "Mi piacerebbe invertire i ruoli, chiedendo loro di darmi la formazione migliore per battere l'avversario. Questo mi garberebbe..."
Altro aneddoto: "Quando mi dicono "perchè non gioca lui?" tutti vanno in difficoltà, perchè è molto difficile fare certe scelte".
Punto debole: "Tanti, a livello caratteriale credo nessuno, anche se la cosa che più reca fastidio a chi mi sta attorio penso che sia il fatto di essere un "rompiscatole" (ride, ndr). Il mio carattere mi ha portato qui, anche se a volte si sta male interiormente".
Punto di forza: "La mia carica, che serve per far rendere di più i miei giocatori. Cerco di trasmettere la voglia di non mollare mai".
Cucina: "Solo tre cose, ma bene: uova al tegamino, perfette! Pasta in bianco al burro, ma con quello giusto, poi con le braciole alla pizzaiola sono un fenomeno!"
Scaramanzia: "Leggermente, perchè in questo mestiere bisogna tentare di tutto. Della serie "non è vero, ma ci credo".
Giocatore migliore al mondo: "I soliti, Messi e Cristiano Ronaldo. Anche se Ribery è un vero trascinatore, uno che porta punti alla squadra, ma anche Iniesta è fortissimo, mentre in difesa dico Thiago Silva".
Primo pensiero al mattino: "Se ho perso niente, perchè non ho dormito. Se ho vinto "che bella giornata che sta per iniziare". Dipende tutto dai risultati, perchè ho vissuto tutto in base a quelli, che si riflettevano nella mia vita privata".
Inter, il primo pensiero: "Grande club e grande fascino. Anche la parola "Internazionale" è perfetta".
Come finisce quest'anno? "Io dico bene, considerando tutto quello che abbiamo detto quest'estate. Spero che il finale sia migliore di tutto quello che abbiamo fatto fino ad ora".
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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