Senza peli sulla lingua, come sempre: in Italia come in Francia. Marco Materazzi parla a cuore aperto di Zlatan Ibrahimovic, suo ex compagno di squadra e non gli risparmia alcune bordate anche pesanti relative al suo carattere e ai suoi punti deboli, che a suo dire influenzano molto quello che è il suo rendimento in termini di successi personali. Rivelando anche certi episodi non proprio da educanda. FcInterNews.it vi propone le parole di Matrix: "Ibrahimovic insultava costantemente i suoi compagni di squadra quando era all'Inter. Era uno che voleva vincere sempre e secondo lui tutto è talmente facile da non arrivare mai ad ammettere quando fa degli sbagli. Ma quando era un suo compagno ad essere in difficoltà, non lo aiutava ma lo massacrava. E' questo è il suo grandissimo difetto, perché una squadra è fatta da tanti giocatori, non solo da uno. Per questo motivo lui non arriverà mai a essere Messi o Cristiano Ronaldo".

Matrix rivela anche come questo atteggiamento dello svedese sia stato molto sofferto dai compagni di squadra: "Chi ha un carattere fragile certe cose le soffre. Ibrahimovic è un campione, è anche un bravo ragazzo, ma quando scende in campo si trasforma. Tutta questa generosità, quando non vinci, diventa frustrazione, e allora perdi il controllo. E questo influisce sul gruppo. Se è insopportabile in campo? Sì, anche se ci faceva vincere, ammetto che era insopportabile a volte. A Parma ci ha fatto vincere lo scudetto, ma ricordo ancora il suo atteggiamento nei giorni precedenti alla partita. Se continui a comportarti così, alla lunga, devi iniziare a farti delle domande, a chiederti per esempio perché non vincerai mai il Pallone d'oro. Non lo vinci solo perché vinci la Champions, ma anche perché devi migliorare qualcosa nel tuo carattere. Non è sempre colpa sua, però questo è un suo grande punto debole. Bisogna pensare agli errori che si commettono: ad esempio io fui attaccato da Ibrahimovic quando venni espulso contro il Liverpool in Champions League; due anni dopo io vinsi Champions League e Mondiale per Club: quell'espulsione mi era servita per riflettere". 

Un fiume in piena, Materazzi, che non lesina commenti nemmeno sui suoi ultimi due allenatori, Rafa Benitez e Leonardo, oggi al Chelsea e al Paris Saint-Germain: "Rafa non è il mio allenatore ideale, fossi un presidente di club non gli affiderei mai una squadra. Non mi è mai piaciuto il modo in cui si è pesentato al gruppo, un grande allenatore, come Mourinho o Lippi, fa valere delle regole non scritte all'interno del gruppo, Benitez le mise per iscritto quelle regole. Come se fossimo a scuola... Da Leonardo mi sono sentito tradito, gli avevo dato una grossa mano ad entrare nello spogliatoio dell'Inter, e lui lo sa".

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 22 gennaio 2013 alle 11:30
Autore: Christian Liotta
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