L'ex allenatore dell'Inter Roberto Mancini è il protagonista della nuova puntata de I signori del calcio, programma di Sky all'interno del quale si è raccontato, passando anche per una tappa fondamentale della sua carriera, l'Inter:

SULLA NAZIONALE - "In futuro non si sa mai nella vita. Io credo che un giorno allenare la Nazionale possa essere una cosa straordinaria. Di un prestigio enorme. Adesso abbiamo un contratto con lo Zenit, dobbiamo cercare di fare del nostro meglio, cercare di vincere".

SULL'INTER - La mia prima Inter era una squadra che stava costruendo da anni, non era riuscita a vincere neanche con Ronaldo che è stato forse il miglior giocatore del mondo, il migliore che sia passato all’Inter probabilmente. Però era una squadra che stava costruendo, e credo che lì, in parte, anzi molto, il merito vada a Moratti. E’ lui che ha costruito questa squadra, è riuscito a prendere giocatori importanti. Noi abbiamo lavorato bene e ci siamo riusciti, quindi sicuramente ho un bellissimo ricordo. Dybala all’epoca si vedeva fosse un giocatore dalle qualità incredibili, era solo questione di tempo. Fu un errore non prenderlo, c’era la possibilità".

SUL MANCHESTER CITY - "Era una squadra che praticamente non aveva mai vinto; non sono stati facili i primi mesi, però anche lì poi siamo riusciti a prendere dei giocatori per me fortissimi, che nessuno prendeva: perché David Silva in quel momento lì non lo prendeva nessuno, eppure era stato un giocatore che nel Valencia aveva fatto cose straordinarie. Nel Real Madrid, nel Barcellona…Yayà Tourè, lasciato andare dal Barcellona, Aguero: giocatori che ancora oggi fanno la differenza, dopo 7-8 anni. Al City è stato bello perché abbiamo costruito dal niente e in un anno e mezzo siamo riusciti ad essere una delle migliori squadre della Premier League. Sicuramente un bellissimo ricordo. Tornerei in Premier League, che forse è il campionato più bello,, ma andrei in una squadra che non vince da tempo".

SULLA SAMPDORIA - "La Sampdoria è stata quasi tutta la mia vita. Non lo so. Non voglio tornare a fare dei danni! Perché dopo essere stato, insieme ai miei compagni e ai dirigenti, artefice di un pezzo di storia incredibile della Sampdoria, per tornare a fare dei danni è meglio non andare. Allora, se un giorno ci saranno le componenti per riprovare a fare qualcosa di speciale, probabilmente si, altrimenti no".

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Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 17 marzo 2018 alle 10:26
Autore: Fabrizio Longo / Twitter: @fabriziolongo11
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