La situazione è compromessa, ma non è ancora irreversibile. Questa l'istantanea nitida scattata dalla Gazzetta dello Sport per raccontare il rapporto attuale tra Roberto Mancini e l'Inter. 
Dopo una giornata di riposo completo (ieri l'allenamento è stato cancellato perché dopo la gara con il Psg il volo per New York è stato posticipato di diverse ore impedendo ai giocatori di potersi riposare), il tecnico jesino ha sfruttato le ore libere per pensare al suo presente e al suo futuro, combattuto tra l'idea delle dimissioni e dell’attesa: la prima soluzione porterebbe alla rinuncia dei 5 milioni rimanenti del contratto in essere che scadrà il 30 giugno 2017, mentre la seconda lancerebbe la palla nel campo di Suning, che se volesse licenziarlo dovrebbe addurre una giusta causa per evitare di portare la questione in tribunale. La via di mezzo, ovvero la transazione, potrebbe essere indolore, soprattutto dal punto di vista economico: Suning ha previsto di inserire una spesa di 10 milioni di euro per l’allenatore e con la transazione a circa 2,5 milioni netti (la metà dell’ingaggio complessiva, al lordo 5 milioni per il club), resterebbero altri 5 milioni da destinare per il nuovo tecnico. 

ISOLAMENTO - Mancini ha scelto la strada della solitudine riflessiva (a parte una telefonata a Gregucci per chiedere aggiornamenti dei nazionali in Val Pusteria), quella che lo ha portato a riposarsi in hotel e a fare una passeggiata per New York. L'argomento che gli ha dato maggiori pensieri nell'ultimo periodo è stato lo spostamento del baricentro dal suo ufficio a quello di persone che con lui non hanno dialogato, tanto è vero che il primo approccio a New York lo avrà con il d.s. Piero Ausilio e con il responsabile degli scout della prima squadra Massimiliano Mirabelli, le figure che insieme con il CfA Giovanni Gardini lo tengono aggiornato sui movimenti di mercato in entrata e in uscita. Sono coloro che in questo periodo stanno cercando di mediare tra le necessità di rinforzare la squadra e quelle economiche di un bilancio da tenere sott’occhio. 

CONFRONTO - Nella testa del Mancio - chiosa la rosea - una minima apertura per rimanere resiste ancora: gli basterebbe avere un confronto schietto con la proprietà nel quale stabilire le reali ambizioni sportive di una stagione che si avvicina a grandi passi. Questa sera, alla cena di gala, verrà fatto il primo tentativo, forse l’ultimo, con i proprietari cinesi. Dentro o fuori, manca poco. Mancini potrebbe scoprirlo già nella prossima notte.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 26 luglio 2016 alle 08:15
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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