Torna a parlare Marko Livaja, intervistato in Croazia da Sportske Novotski. Il 19enne attaccante in comproprietà fra Inter e Atalanta racconta la sua stagione a Bergamo: "Ho iniziato bene, ero titolare in un sistema diverso ma abbiamo raccolto subito due risultati negativi, quindi siamo passati al 4-4-2. Denis è il capitano e rimane nell'undici di partenza, io invece sono andato spesso in panchina. Manca qualche partita alla fine del campionato, sono convinto di poter ancora dimostrare le mie qualità".

Sabato scorso il litigio con i tifosi bergamaschi, qualche mese fa invece l'episodio di Udine: "Quella volta avevo deciso di non riscaldarmi al 78'. A gennaio volevo lasciare l'Atalanta, ma non mi è stato dato il permesso. Mi hanno detto che ero troppo importante per la squadra, salvo poi tenermi in panchina e mandarmi a scaldare al 78'. Perché al 78' se sono così importante? Ma nel calcio è normale che accadano queste cose. Io sono pagato, siamo professionisti e ammetto di aver sbagliato".

E a chi gli ha già affibbiato l'etichetta di 'bad boy', Livaja replica: "Molte delle cose che escono sui giornali non sono vere. Ma non voglio giustificazioni. Chi mi conosce sa che la verità non è quella che viene scritta. C'è sempre un altro lato. Ora spero che il club non mi sospenda, ma con me non si sa mai (ride, ndr). Se è una questione di mentalità? Si può dire che è la mentalità di Spalato. Io ho lasciato l'Hajduk a 16 anni e mezzo, è troppo presto per chiunque. Ma dovevo andarmene, era una mossa intelligente perché scadeva il mio contratto e nessuno mi aveva ancora contattato".

Il futuro rimane un'incognita, ma le porte per l'Inter rimangono aperte: "A Milano c'è molta concorrenza. Il presidente Erick Thohir ha annunciato grossi investimenti, porterà senz'altro grandi giocatori. Sarà difficile guadagnarsi un posto nell'Inter. Io ho un contratto di due anni, chissà che un buon finale di stagione non possa riportarmi indietro in nerazzurro".

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 23 aprile 2014 alle 05:43
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DaniAlfieri
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