"Un voto alla mia stagione da 1 a 10? Direi 5. Sono sempre severo con me stesso. Non voglio alibi e non do colpe agli altri. Quest’anno dovevamo fare molto di più e io speravo di fare più gol". Così Stevan Jovetic, intervistato in esclusiva dal Corriere dello Sport. Ecco qualche passaggio della chiacchierata tra il quotidiano romano e il montenegrino dell'Inter. "All'inizio giocavo sempre e ho anche fatto la differenza, poi è stata dura incidere giocando a intermittenza. A gennaio è cominciato il periodo più duro sia per me sia per la squadra. A febbraio ho avuto un po’ di problemi fisici, proprio quando stavamo perdendo terreno in classifica. In precedenza non avevo giocato per scelta tecnica". 
 
Qual è il suo rapporto con Mancini? 
"Io faccio quello che dice lui perché è il mio allenatore. E’ un rapporto normale, come quello che ha con tutti gli altri". 
 
A quattro mesi di distanza ci racconta cosa è successo tra lei e il Mancio dopo Inter-Lazio dello scorso fine dicembre? 
"Niente di particolare. Sono state scritte mille cose, ma la verità è che eravamo tutti nervosi perché avevamo avuto l’occasione per scappare in classifica e non l’avevamo sfruttata. C’era rabbia nello spogliatoio, ma non ci sono state offese o altro". 
 
Perché all’Olimpico avete giocato così male? 
"Siamo entrati in campo nella maniera sbagliata, con un approccio non giusto, ma non so spiegare il perché. Abbiamo subito gol all’inizio e siamo andati in affanno. Di certo non abbiamo fatto una partita da Inter". 
 
Che bilancio fa della stagione dell’Inter? 
"Per come si erano messe le cose all’inizio, potevamo e dovevamo arrivare terzi. A gennaio però non abbiamo vinto tante gare, soprattutto in casa. Un calo purtroppo c’è stato e lo abbiamo pagato alla fine. Dovevamo giocarci almeno la qualificazione per la Champions e mi dispiace che non ci siamo riusciti".
 
Da come parla sembra aver già deciso che rimarrà all’Inter e ignorerà le tante voci di mercato che la riguardano. 
"Sono arrivato qua per restare almeno un paio di anni. A fine stagione parlerò con la società, ma io non voglio andarmene: posso dare molto di più a questa squadra, non ho fatto vedere quanto valgo". 
 
Ausilio ieri era a Madrid per vedere Real Madrid-City e ha nel mirino Touré e Zabaleta. Sono due giocatori che farebbero comodo all’Inter? 
"Sì. Touré e Zabaleta sono tra i più forti al mondo e sarebbero utili a qualunque squadra, anche all’Inter. L'argentino è uno affidabile che sulla fascia non tradisce mai, mentre l'ivoriano è un mix di forza fisica, tecnica e personalità, un centrocampista che perde pochi palloni perché... li nasconde agli avversari». 
 
Cosa intende? 
"Quando sono arrivato al City notavo che nessuno si avvicinava troppo a lui nelle partitelle di fine allenamento. Chiedevo il perché e i compagni ridevano senza rispondermi. Così, alla prima occasione, provai a rubargli il pallone e lui mi spostò con una bella spallata. Da allora sono sempre stato attento quando mi passava vicino... (ride, ndr)". 
 
Se Touré e Zabaleta la chiameranno, consiglierà loro di venire all’Inter? 
"Sicuramente sì". 
 
Icardi e Jovetic possono coesistere? 
"Io penso di rendere al massimo dietro un’altra punta o comunque con un altro giocatore accanto. Io e lui abbiamo disputato ottime partite insieme e altre meno buone. Secondo me lui è un attaccante davvero forte e siamo compatibili, ma potevamo fare molto meglio". 
 
Cosa vi è mancato? 
"Non ci ha favorito l’aver giocato poco in coppia. Dal primo minuto avremmo disputato 10-12 incontri e il feeling lo trovi in partita, non solo durante gli allenamenti". 
 
Cosa ha la Juve in più rispetto all’Inter? 
"Esperienza, elementi che giocano insieme da tanti anni e più qualità". 
 
Se dovesse consigliare all’Inter un suo connazionale, chi sceglierebbe? 
"Nikola Vukcevic, un centrocampista del Braga con un ottimo fisico e una tecnica notevole". 
 
 

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 05 maggio 2016 alle 08:15 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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