"L'Inter è un grande club e quindi attrae pressione. A maggior ragione con dei tifosi abituati a grandi icone come Zanetti, Ronaldo e Cambiasso. Voglio che l'Inter torni in Champions. La finale è stata a San Siro e tutti hanno detto che mancavano Inter e Milan". Questi alcuni dei pensieri di Juan Jesus in una lunga intervista concessa in Brasile ai microfoni di GloboEsporte.com. Tanti i temi toccati dal numero 5 nerazzurro, che non ha nascosto l'ambizione di rivedere l'Inter di nuovo tra le grandi del calcio europeo.

BILANCIO DELLA STAGIONE - "Abbiamo iniziato molto bene in campionato. Eravamo in testa fino alla nona giornata, credo, e dopo Natale, quando è iniziato il girone di ritorno, siamo inciampati rimanendo lontani dalle prime posizioni. Siamo comunque entrati in Europa League, arrivando quarti. Siamo tornati in Europa e, anche se non è Champions, questa è la cosa più importante. Io ho giocato delle buone gare. Sulle mie venticinque ne ho vinte quattordici e pareggiate quattro o cinque, il resto sono state sconfitte. È stata una stagione positiva dal mio punto di vista, ma ho ancora tanto da migliorare. Sono giovane, devo imparare. Ma sono in questo gruppo anche per aiutare".

LA PRESSIONE DEI TIFOSI - "È normale, perché l'Inter è un grande club. Se non ci fosse questa pressione l'Inter non sarebbe un grande club. A maggior ragione con dei tifosi abituati a Zanetti, Ronaldo, Cambiasso... Grandi icone del calcio. La pressione va bene. Siamo in una fase di rinnovo. Sono arrivati undici giocatori nuovi. Credo che siamo sulla strada giusta. L'Inter non gioca la Champions League da alcuni anni, perciò ha perso un po' di valore. Cercheremo di ottenere in Europa League e in campionato la chance per tornare in Champions. La finale è stata a San Siro e tutti hanno detto che mancavano Inter e Milan. Spero che possa riaccadere".

AMBIZIONI - "Voglio che l'Inter torni in Champions e che lotti di nuovo con la Juve. Quando l'Inter e il Milan non stanno bene, la Juve gioca tranquilla. Loro stessi lo sanno. Napoli e Roma sono vicine alla Juve, ma non possono raggiungerla. È sempre così. L'Inter e il Milan devono tornare grandi per mettere pressione alla Juve".

SPIRITO DA LEADER - "Ho sempre avuto uno spirito da leader. Ero capitano nelle giovanili dell'Internacional e pure in quelle della Seleçao. Ho sempre avuto questo profilo da capitano. Nell'Inter ho un buon rapporto con tutti. Penso che questo mi dia maggiore forza per fare da vice-capitano. Per aiutare Icardi, che è il capitano. È gratificante rappresentare un grande club".

RITORNO ALL'INTERNACIONAL - "Nutro tanto affetto per l'Internacional. È il club che mi ha dato l'opportunità di crescere. Oggi non penso a un mio ritorno, ma un domani non si sa. Dobbiamo rimanere aperti a tutto, però oggi non ci penso. Devo pensare al mio futuro, ossia all'Inter".

WATFORD E BESIKTAS - "Ho sempre avuto interessi dal mercato. In ogni sessione di mercato a gennaio escono notizie. Ma devo lasciare quest'argomento al club e al mio procuratore. Quando ci sarà da decidere, vedrò cosa sarà il meglio per me e per la mia famiglia".

LA SELEÇAO - "Mi alleno con l'Inter, cercando sempre di migliorare. Se arrivasse una convocazione, ovviamente sarei felice. Ma ho anche l'opportunità di diventare un cittadino italiano e giocare per l'Italia. Visto che non ho giocato in gare ufficiali con il Brasile, ho questa possibilità. Ma è una cosa per il futuro. Sono brasiliano. Devo pensare a me stesso e non essere ipocrita. Devo approfittare delle opportunità della vita. Naturalmente la preferenza è per il Brasile, ma ho tanti amici in Italia. Mi identifico molto pure con l'Italia. Il mio accento italiano? Parlo molto in italiano, in allenamento, con la gente in strada. Parlo brasiliano solo con mia moglie e con i ragazzi, Miranda, Alex Telles e Felipe Melo. E poi ascolto musica e guardo la tv".

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 04 giugno 2016 alle 18:45
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DaniAlfieri
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