Nonostante la Champions conquistata, rimane ancora tanto lavoro da svolgere per Piero Ausilio per portare il bilancio dell'Inter in pareggio. L'accesso alla manifestazione europea difatti non avrà un grande peso sulla stagione attuale (in cassa entrano solo i bonus dalle sponsorizzazioni quest'anno, ovvero un paio di milioni da Pirelli, circa tre da Suning e poche centinaia di migliaia di euro da Volvo e Bwin). Al contrario di quanto si possa immaginare, la coppa dalle grandi orecchie rischia solo di essere un peso quest'anno, dovendo mettere a bilancio sulla stagione attuale il mezzo milione di bonus netto garantito a Mauro Icardi, tanto per fare un esempio, senza citare quelli presenti nei contratti dei vari Ivan Perisic, Marcelo Brozovic e Luciano Spalletti o i centomila euro garantiti ad ogni giocatore della rosa.

LE PLUSVALENZE - Come ormai di consuetudine, torna in ballo la questione delle plusvalenze per i nerazzurri. A differenza di quanto riportato spesso si legge, i conti della Beneamata sono in negativo di circa 25 milioni dopo la cessione di Kondogbia, e non dei 40-50 spesso citati. Detto della questione Joao Mario (difficile una sua cessione allo stato attuale delle cose: leggi qui), sono diversi i giocatori sacrificabili sull'altare del bilancio: senza citare i big, qualche milione potrebbero fruttarlo Yuto Nagatomo (a bilancio ancora per un milione), e Danilo D'Ambrosio (a bilancio per 860mila euro), il cui spazio potrebbe ridursi con l'arrivo di Kwadwo Asamoah. Difficile ipotizzare plusvalenze consistenti per Davide Santon e Andrea Ranocchia, entrambi a bilancio per un paio di milioni e con ingaggi pesanti da digerire per molti dei club potenzialmente interessati. Cristian Ansaldi salvo sorprese rimarrà in prestito a Torino un altro anno. Difficile ipotizzare plusvalenze anche per Antonio Candreva ed Eder, il primo a bilancio per circa 18,75 milioni, il secondo per 8,8. In questi casi si potrebbe tutt'al più immaginare una minusvalenza che pesi meno dell'ammortamento annuale dei loro ingaggi. Samuele Longo, Rey Manaj, Zinho Vanheusden e Jonathan Biabiany rientreranno alla base in cerca di soluzioni, mentre saranno sicuramente presi in considerazione giovani come Federico Valietti, Xian Emmers e Andrea Pinamonti per garantire le plusvalenze più consistenti (ma non Niccolò Zaniolo, Jens Odgaard e Facundo Colidio, pagati fior di milioni l’estate scorsa). Senza scordare il milioncino garantito dal Frosinone per Bardi in caso di promozione. Per quanto riguarda i big, i nomi sono sempre quelli di Mauro Icardi (4,9 a bilancio), Ivan Perisic (12,6), Marcelo Brozovic (4,2), Milan Skriniar (24) e Samir Handanovic (2,4). Rimane difficile però ipotizzare queste cessioni per due motivi: l'Inter non si vuole certo separare dai suoi top player una volta raggiunta la tanto agognata Champions e, in seconda battuta, la maggior parte di questi nomi garantirebbe una plusvalenza esagerata rispetto alle reali esigenze attuali dei nerazzurri, con il rischio di dover poi investire per migliorare la rosa a luglio senza aver più in cassaforte la plusvalenza contabilizzata a giugno.

IL FUTURO E’ ROSEO - Se il presente è grigio, altrettanto non si può dire della prossima stagione. L’Inter metterà di certo in cassaforte 15 milioni per l’accesso ai gironi di Champions, più circa 23-25 come premio storico. A questi si andranno ad aggiungere durante la stagione una cifra intorno ai 5-10 milioni di Market Pool, e sono preventivabili almeno 5-6 milioni tra botteghino e incassi da risultati (una vittoria in Champions porta in dote 3,7 milioni, un pareggio 0,9). Senza considerare l’ipotesi, per il momento aleatoria, che l’Inter possa raggiungere gli ottavi o andare oltre, che porterebbe altri soldi. Tra Nike e Pirelli, l’Inter dovrebbe ricevere circa 12 milioni dai suoi main sponsor in più di quest’anno, a cui si vanno ad aggiungere gli 11 che arriveranno in cassa alla prima presenza di Jeison Murillo con la maglia del Valencia la prossima stagione (7,6 milioni di plusvalenza). Grazie a questa cascata di milioni, l’Inter si troverà in una situazione di ipotetico pareggio di bilancio già a inizio anno (oltre 300 milioni di fatturato ipotizzabili che verrebbero pareggiati dai 103 di ingaggi attuali, nei quali sono già considerati Stefan De Vrij, Kwadwo Asamoah e Lautaro Martinez, 73 di ammortamenti e i circa 140 di spese accessorie che affrontano ogni anno mediamente i nerazzurri). Virtualmente l’Inter non ha in cassa molto da spendere, ma in realtà in una situazione come questa qualsiasi tipo di plusvalenza può essere immessa quasi completamente sul mercato. Il che significa che se per esempio l’Inter dovesse fare 10 milioni di plusvalenze (cifra irrisoria, negli ultimi anni i nerazzurri sono sempre stati fra i 40 e i 50) avrebbero 10 milioni da spendere in ammortamenti, che potrebbero voler dire acquistare due giocatori per 25 milioni e far loro un contratto quinquennale. Mica male rispetto alla situazione degli ultimi anni sempre a rincorrere. Certo, un aumento degli ammortamenti potrebbe non comportare problemi nella prossima stagione, ma farlo per quelle a venire se l’Inter non dovesse più qualificarsi alla Champions (come successo con gli acquisti di Gabriel Barbosa e Joao Mario che hanno pesato molto sul mercato 2017): l’idea però dei nerazzurri potrebbe essere quella di andare quasi in all-in quest’anno per rinforzare la squadra, per poi nel caso cedere l’anno prossimo i giocatori acquistati per rientrare delle spese se necessario.

Andrea Morabito

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Sezione: Copertina / Data: Sab 26 maggio 2018 alle 11:10
Autore: FcInterNews Redazione
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