Adesso l'Inter è da scudetto. L'estate è già un lontano ricordo, e con essa tutta quella serie di amichevoli che aveano fatto credere a qualcuno persino che Mancini fosse a rischio esonero. Adesso l'Inter va, con 9 punti in 3 partite. E la Gazzetta dello Sport conferma: i nerazzurri possono lottare per il titolo. Davanti, nella griglia, restano Roma e anche Juventus, nonostante l'avvio titubante. Ma Thohir può sperare nel colpaccio anche grazie ai due nuovi arrivati Felipe Melo e Ivan Perisic. Per la rosea, infatti, c'è un "prima Melo-Perisic" (contro Atalanta e Carpi) e un "dopo Melo-Perisic" (dal derby in poi).

Melo ha subito conquistato tutti. "Il brasiliano ha portato chiarezza dove c’era incertezza – si legge –. Kovacic aveva le doti e difettava di personalità. Medel interpreta il ruolo di regista come guardianaggio, Brozovic è un’altra cosa. Gnoukouri promette bene, ma resta un ragazzo. Melo ha fatto subito valere il peso dei suoi 32 anni, della sua cattiveria e della sua visione geometrica semplice, però efficace".

Perisic, invece, ha giocato in un ruolo non propriamente suo (dietro la punta ha giocato e sa giocare, ma soprattutto in un 4-2-3-1 e non in un rombo come domenica sera). "Il miglior Perisic lo ricordiamo in fascia sinistra, ragion per cui c’è da domandarsi perché Mancini non opti per il 4-3-3 o 4-3-2-1, con tridente Jovetic, Icardi, Perisic. Il centrocampo muscolare potrebbe sostenere un attacco così strutturato. Curioso il rapporto del Mancio con le fasce. In passato a volte ha allargato Kovacic e Hernanes, esterni contronatura, e domenica ha accentrato Perisic, esterno naturale. Al Mancio piace sparigliare le convenzioni", sottolinea la Gazzetta.

In conclusione, l'Inter ha le carte in regola per puntare al massimo senza nascondersi. Ora serve amalgamare il gruppo e rendere chiaro il progetto tattico, per forza di cose ancora in embrione.

Sezione: Copertina / Data: Mar 15 settembre 2015 alle 08:29
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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