Progetto giovani, si sbandierava solo un paio di anni fa, quando Andrea Stramaccioni, dopo la breve parentesi da sostituto, iniziava la prima vera stagione da allenatore dell’Inter. L’obiettivo era svecchiare una rosa tendente all’over 30 e dai costi eccessivi, puntando su ragazzi di età più bassa, magari provenienti dalla Cantera. Il tecnico di San Giovanni , nell’ambito di un’annata travagliata, qualche baby lo ha portato in prima squadra, facendolo esordire. Però il discorso non è proseguito, soprattutto con l’avvicendamento sulla panchina nerazzurra tra Stramaccioni e Walter Mazzarri.

L’idea di svecchiare è stata mantenuta, ma stavolta con maggiore cautela. Primo obiettivo, recuperare le posizioni perse nella stagione precedente, magari dando fiducia a qualcuno dei ragazzi in rosa, alcuni freschi di maglia nerazzurra. Ma gli stessi hanno avuto fortune alterne, la necessità di equilibrio e stabilità di Mazzarri lo ha portato a dar fiducia all’esperienza piuttosto che alla freschezza e molti calciatori sono finiti ai margini, per una ragione o per l’altra. Una sorta di selezione che oggi vede due grandi vincitori, coloro sui quali si potrà puntare seriamente anche per il futuro: Mauro Icardi e Mateo Kovacic.

L’attaccante, classe ’93, dopo aver superato per buona parte i problemi fisici, si è preso il posto da titolare dell’Inter soffiandolo a un Milito in evidente calo di condizione e sfornando prestazioni e gol importanti. Il centrocampista, classe ’94, ha goduto solo di pochi raggi di sole ma la prova convincente di Genova, che ne testimonia la crescita tecnico-tattica, è un’indicazione significativa per Mazzarri che pur centellinandone l’impiego non ha mai perso la fiducia nelle sue qualità. Due giovani di talento, non di facilissima gestione per motivi diametralmente opposti (il primo per questioni extra-calcistiche, il secondo prettamente tattiche), ma che hanno già imboccato la strada giusta per caricarsi sulle spalle la squadra nerazzurra. Questo, almeno, è l’auspicio del club e dei tifosi, che li hanno eletti a beniamini oltre che rappresentanti del nuovo corso.

Per Icardi (13 milioni) e Kovacic (11) la dirigenza ha investito molto, scommettendo su di loro in epoca di vacche magre. Non è stato finora raccolto quanto sperato, ma adesso i nuvoloni sembrano ormai lontani e in questo finale di stagione è lecito attendersi altre risposte dai più importanti under 21 della rosa nerazzurra. Ovviamente, intorno ai due si sono scatenate le più disparate voci di mercato, vuoi per lo scarso impiego complessivo, vuoi per l’interesse che comunque le loro esercitano soprattutto all’estero. Ma la sensazione è che tali voci non trovino reale conferma negli ambienti del calciomercato, visto che di offerte concrete e importanti non ne sono arrivate. Vero è che all’Inter non esistono calciatori incedibili, ma al contempo il piano di rilancio tecnico della squadra passa anche dalla fiducia in ragazzi dal grande potenziale. Anche perché il tifoso non gradirebbe certo l’addio di Icardi o Kovacic in una fase storica in cui la passione e la fiducia in questi colori non è ai massimi livelli.

Thohir lo sa e, pur consapevole della necessità di risanare i conti, si rende conto dell’importanza di abbassare l’età media senza tuttavia rinunciare all’esperienza. Il futuro pertanto è di questi due ragazzi, totalmente diversi per origine e carattere ma accomunati dalla responsabilità di indossare una maglia nerazzurra da protagonisti, a meno che l’estate e i milioni di euro provenienti dall’estero non se li portino via. In caso contrario, non è certo che possano considerarsi titolari imprescindibili della nuova Inter (il mercato potrebbe portare in casa concorrenza agguerrita), ma il tempo è dalla loro parte. Hanno la cieca fiducia della società che spera in una maturazione personale e professionale che dia grandi soddisfazioni nei tempi a venire. Il tempo di dimostrarlo però è oggi, altre 5 partite per consegnare all’Inter un piazzamento europeo e per confermare quanto di buono si pensa delle loro qualità. Perché tra un tweet e un hashtag, alla fine a parlare è sempre il campo.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 16 aprile 2014 alle 17:50
Autore: Redazione FcInterNews.it
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