In occasione della Nike Strike Night, cui ha preso parte a Londra lo scorso 1 marzo in compagnia di altri giocatori dal profilo internazionale come Aubameyang, Andrè Silva e Kane, il capitano nerazzurro Mauro Icardi è stato intervistato dal quotidiano spagnolo Marca. Ecco le dichiarazioni di Maurito, che esordisce con un'importante premessa: "Vogliamo giocare la Champions, ci proveremo fino alla fine".

In questa stagione hai fatto 18 gol in 31 presenze. Come sta andando il tuo anno?
"Molto buona: ho iniziato molto bene, segnando molto, e spero di concluderlo nel miglior modo possibile".

L'Inter è sesta e sta fuori sia dalla Champions che dall'Europa League. Che succede?
"Non ho una ragione speciale per spiegarlo. Suning, che ha comprato l'Inter intende farla tornare al top in Europa e lavora in questo senso".

Hai realizzato 16 gol e 8 assist in Serie A. Hai partecipato a più di metà dei gol dell'Inter. La tua squadra è Icardi-dipendente?
"Sto a disposizione del mister e della squadra, e lo faccio nel miglior modo possibile. Poi, se accade con le mie reti, è meglio: sono un attaccante ed è il mio lavoro, così come mi piace aiutare i compagni con gli assist". 

Coi tuoi numeri, puoi ambire alla Scarpa d'Oro?
"Se devo dire la verità, manca molto. C'è molta differenza con la Spagna, dove giocano Messi e Suarez che fanno tre quattro gol a partita. La verità è che sarà difficile, ma serve sempre provare, e a fine stagione si tireranno le somme".

Higuain, Dybala e Icardi brillano in Italia. Il bomber argentino va di moda?
"Siamo pochi in Italia: credo però che il migliore sia Messi, e gioca in Spagna".

Per te è una grossa responsabilità avere la fascia di capitano?

"No, ho la personalità sufficiente per la fascia. Se me la dettero a 22 anni, fu perché notarono questa mia caratteristica, sia a livello dirigenziale sia l'allenatore. Per me è un orgoglio portare la fascia dell'Inter".

Credi che l'aspetto extracalcistico ti danneggi?
"In campo no: son cose che si dicono a livello mediatico ma io trascorro la mia vita e svolgo il mio lavoro al meglio".

Dopo la famosa polemica, com'è ora la sua relazione con il tifo nerazzurro?
"Sempre buona. Ho avuto problemi perché il giornalista che l'ha scritto ha messo giù una frase come una minaccia, ma ora è tutto risolto".

Hai avuto tre allenatori quest'anno. Ora c'è Pioli ma si parla di Simeone. Come vedresti il suo arrivo?
"Si tratta di una voce che è uscita, ma non stiamo mai in attesa di un altro allenatore. Pioli è un bravo tecnico e il suo arrivo ci ha fatto svoltare la stagione, credo che la società ne tenga conto".

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 04 marzo 2017 alle 11:48
Autore: Antonello Mastronardi / Twitter: @f_antomas
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