Mauro Icardi è carico: dalle pagine de La Repubblica, l'attaccante dell'Inter esprime fiducia sulla stagione della sua squadra e anzi si sente di lanciare la sfida alla Juventus campione in carica. "La Juve resta favorita, ma di poco. Hanno perso Pirlo, Tevez e Vidal che facevano la differenza, ora le altre se la possono giocare. Sarà un campionato equilibrato". Maurito si dice favorevole al cambio di rotta e agli investimenti operati dalla società: "Sono quattro anni che l'Inter non vince niente: era necessario muovere le cose, provare strade nuove. Da troppo tempo siamo bloccati. Il mister ha delle idee e i dirigenti l'hanno seguito, compiendo enormi investimenti per tornare ai livelli che ci competono. Vedrete che poco a poco rinascerà una grandissima squadra. Al club spettano le scelte sul mercato, a noi giocatori il compito di creare un nuovo gruppo e un nuovo spogliatoio. E ci riusciremo. L'Inter lo merita, per la sua storia".

Per quindici minuti, nel corso della partita con l'Atalanta, Icardi ha avuto il privilegio di essere capitano dell'Inter: "Un grande orgoglio. L'hanno deciso Roberto Mancini e il club pochi giorni prima del campionato, una soddisfazione enorme. Ho solo 22 anni e rappresento uno dei club più importanti al mondo. Ho la fascia che è stata di Javier Zanetti per tanti anni, il massimo. Ma dico sempre che in campo dobbiamo essere tutti capitani, non solo chi porta la fascia...".  Poi parla anche del suo infortunio: "Non è una cosa grave, ho una cicatrice da quando avevo 5 anni. Sapevo che non era grave, e poi voglio vincere sempre. Anche se poi il mister mi ha tolto per non rischiare". A proposito di Mancini, Icardi parla anche del rapporto col tecnico: "All'inizio doveva conoscerci tutti. Poi pian piano abbiamo parlato, ci siamo capiti. E alla fine ho fatto quello che mi chiedeva: aiutare la squadra e segnare tanto".

Nelle parole del rosarino anche un messaggio per Mario Balotelli: "Mario è un giocatore eccellente, altrimenti non sarebbe arrivato dove è arrivato, nei club e in Nazionale, da giovanissimo. Come persona forse è un po' cosi'... Ma ora dovrà cambiare per forza e credo che Sinisa Mihajlovic sia uno duro e serio per certe cose". Gerardo Martino, ct dell'Argentina, continua a escluderlo dalle sue scelte, ma lui non dimostra alcun pentimento per aver preferito l'Albiceleste all'Italia: "Per noi argentini la Nazionale è una cosa particolare, non si può spiegare. Io sono in attesa. Lì ci sono i migliori attaccanti al mondo, ma prima o poi invecchieranno. Io sono giovane, posso aspettare". Chiusura sulla relazione con Wanda Nara (pronunciato Uanda, tiene a precisare Icardi: "Solo in Italia dicono Wanda"): "Ci siamo lasciati tutti i casini dietro, abbiamo pensato solo alle nostre vite. Va benissimo: sarà stata lei, sarà stata la vita in famiglia, ma ora sono un uomo e un calciatore migliore". 

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 29 agosto 2015 alle 14:52
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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