Con 4 gol nelle ultime 3 partite giocate Mauro Icardi ha raggiunto Carlos Tevez in testa alla classifica dei cannonieri. Con 14 gol in questo campionato, l’argentino ha quasi pareggiato il totale delle sue prime due stagioni in A. Nel 2012-2013, infatti, arrivò a quota 10 con la Sampdoria mentre lo scorso anno – il primo in maglia nerazzurra – si fermò a 9. Un grande risultato ma non certo un punto d’arrivo perché per età e numeri i margini di miglioramento sono ancora notevoli.

La Statistica ha provato ad analizzare le statistiche delle tre stagioni italiane di Icardi e ha anche provato un confronto su base stagionale con gli altri attaccanti che fino a ora sono arrivati in doppia cifra in campionato, ovvero Tevez, Higuain, Menez e Dybala.

Partendo proprio da questa seconda analisi, il primo dato che balza all’occhio è la scarsa partecipazione dell’attaccante nerazzurro al gioco della squadra. Icardi è infatti quello che prova meno passaggi a partita, solo 16,6 (l’anno scorso erano addirittura 11,3) ed è l’unico che fornisce meno di un key pass di media a partita (0,7). Questa è peraltro una costante nei primi 3 anni da professionista dell’argentino, che nella passata stagione ha fatto segnare il suo massimo con 0,8 key pass a gara e 2 assist in tutta la stagione.

Lo stesso Mancini, in una delle prime interviste da allenatore dell’Inter, aveva sottolineato questa necessità che Icardi partecipasse di più svariando maggiormente sul fronte d’attacco. Le scelte di mercato – Shaqiri trequartista, una punta ormai abituata a correre sulla fascia come Podolski, un centrocampista di quantità e qualità come Brozovic – lasciano in qualche modo intendere che anche il tecnico nerazzurro abbia ormai rinunciato a spostare Icardi dalla zona centrale andando a colmare gli spazi con altri giocatori. Le ultime tre vittorie consecutive dicono che la soluzione è quella giusta.

Tornando a Icardi e al confronto con le passate stagioni, un dato è sensibilmente cambiato rispetto alle prime apparizioni, ed è quello dei tiri a partita. Con la Samp aveva provato solo 1,6 conclusioni di media, lo scorso anno era salito di poco fino a 1,8, quest’anno invece sono addirittura 3,1. Aver quasi raddoppiato i tiri ha inciso sulla percentuale realizzativa, che dallo stratosferico 75% dello scorso anno è sceso a un comunque ottimo 53,85%, ma non sulla SOT (“Shots on target”, ovvero tiri in porta. Per calcolarla bisogna dividere il numero di tiri in porta effettuati per il numero di tiri totali) che è migliorata di 7 punti percentuali passando dal 30% del 2013-2014 al 37,14% di quest’anno. Insomma, più di un tiro su 3 trova lo specchio della porta e di questi più di uno su due diventa un gol. I dati che negli anni si mantengono costanti riguardano invece i pochi falli subiti (al massimo 1 a partita) e i pochi dribbling (0,3 quest’anno, al massimo 0,5 alla Sampdoria).

Nel confronto con gli altri attaccanti del campionato, abbiamo già detto come Icardi sia l’ultimo per assist serviti, key pass, passaggi a partita (come detto 16,6 mentre Tevez ne fa 39,8, Menez 33,5 e Dybala 31), dribbling riusciti e falli subiti. Ma non solo. Anche la SOT è l’ultima del gruppo dietro al 46,9% di Higuain, Il 38,2% di Menez (che però andrebbe depurato dei rigori tirati dal milanista), il 38% di Tevez e il 37,5% di Dybala. Se si guarda però la percentuale realizzativa solo Higuain resta davanti ad Icardi: 57,14% contro 53,85%.

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 28 febbraio 2015 alle 23:16 / Fonte: La Statistica
Autore: Redazione FcInterNews.it
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