In una lunga intervista concessa a Fabrizio Biasin per la rivista Undici, di cui ieri un'anticipazione (leggi qui), Mauro Icardi si racconta in lungo e in largo. Andiamo allora a ripercorrere i passaggi salienti oltre l'anticipazione di cui sopra. "I capelli biondi? Dall'Argentina arrivava la star Susana Giménez, abbiamo fatto insieme una puntata del suo show - spiega Icardi -. Avrei voluto tenerlo anche per questo shooting fotografico (in programma nella stessa giornata, ndr) ma ho preferito toglierlo prima per non presentarmi in Nazionale completamente pelato. Il mister mi chiede di lavorare di piu' per la squadra? Se fa bene all'Inter cambio volentieri. In Inter-Genoa ho fatto un salvataggio dopo 60 metri di corsa, ero contento come se avessi fatto gol".

Si parla poi di obiettivi: "Dobbiamo tornare in Champions, lo sappiamo tutti, ma non pensiamo allo scudetto. Io penso solo a lavorare e fare bene, e alla fine arriverà il premio giusto. Io sono interista da bambino, alla playstation prendevo sempre l'Inter, c'era Adriano davanti che mi piaceva tanto". Ma il Napoli lo ha cercato davvero? "Di queste cose parla il mio procuratore con la società. E' successo un po' di casino l'anno scorso ma io sono sempre stato tranquillo, ho sempre dato tutto per l'Inter".

Capitolo autobiografia e conseguente tensione con la Curva: "L'ho già chiarito l'anno scorso, non c'è nulla da aggiungere. La gente ci vuole bene e io voglio il bene della squadra e dei tifosi. Tutto questo casino mi ha fatto star male ma ora lo abbiamo messo da parte. Sia che vinciamo sia che perdiamo andiamo sempre a ringraziare il pubblico a fine partita.

Con chi mi piacerebbe giocare all'Inter? Con il migliore al mondo, Messi ovviamente, ma credo sia un sogno quasi impossibile". E a proposito di Barcellona: "Non mi hanno proprio liquidato, abbiamo un po' litigato e alla fine ho deciso di venire in Italia perché ero convinto di poter fare meglio che in Spagna. Maradona? Gli ho già risposto l'anno scorso, ora basta. La clausola di 110 milioni? Abbiamo discusso con la società e abbiamo deciso insieme, ma tutti sanno la mia volontà e siamo tranquilli".

Il discorso si sposta poi ovviamente su Wanda: "Fa tutto lei, porta i bambini a scuola, organizza i compleanni, va in giro... Io cerco di fare bene il mio lavoro e la aiuto quando posso. La gente parla di lei perché è famosa ma noi non ci curiamo di quel che dicono, io so che tipo di persona è lei. Amore a prima vista? No eravamo solo amici, a Genova ci siamo conosciuti per un anno intero e poi succede, solo cose che capitano. A Milano stiamo bene, i nostri figli hanno tanti amici, peccato non poterla vivere appieno, è il prezzo che si paga ad essere famosi.

Un errore che non rifarei? Quella parte del libro che ha fatto casino, ci tengo tanto all'Inter, è stata una cosa brutta per tutti".

Una chiamata dalla Nazionale Italiana c'è mai stata? "Mi ha chiamato l'Under e ho litigato con la Samp perché non volevo andarci, volevo l'Argentina. Ho detto no anche alle pressioni del mio procuratore. Il mio interista preferito? Ronaldo, ha fatto la storia di questo sport".

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 27 ottobre 2017 alle 10:59
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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