Samir Handanovic si racconta: nel corso di un’intervista rilasciata a Sport360, il portiere sloveno dell’Inter racconta di sé, delle sue ambizioni e della sua esperienza all’Inter. Inter che definisce “un club unico, speciale. Una squadra di classe”, prima di rivelare chi sono stati i suoi punti di riferimento per il ruolo di portiere: “Mi ha sempre ispirato mio cugino Jasmin che gioca nel Maribor. Lui ha sei anni in più di me e mi sono innamorato di questo ruolo quando andavo a vederlo giocare, ma crescendo mi è piaciuto anche Peter Schmeichel. Per la sua presenza in porta e per i suoi rilanci lunghi potenti che consentivano ai compagni di creare pericoli in attacco. Poi era uno che amava prendersi rischi anche uscendo dalla porta, era uno molto avanti per il suo periodo”.

Sul suo arrivo all’Inter, club col quale non è riuscito a ottenere titoli nel corso delle sue quattro stagioni disputate sin qui, Handanovic ricorda: “Sono arrivato nel momento in cui la squadra stava vivendo un cambio della guardia sia per l’arrivo di una nuova generazione di giocatori e di una nuova proprietà. Tutto questo mi ha dato motivazioni, anche se è naturale ritrovarsi a dover fare i conti con questo massiccio turnover. È stata una cosa strana ma è naturale vivere momenti di insuccessi nel mondo del calcio”. Ma nel compenso, ha confermato la sua fama di pararigori, al punto da meritarsi anche il riconoscimento da parte di Gianluca Pagliuca, al quale contende il record di conclusioni dal dischetto neutralizzate: “Fa sempre piacere ricevere i complimenti di un portiere del passato perché solo chi è portiere sa come ci si sente tra i pali. Ogni salvataggio che ti fa vincere una partita o cambia il corso di una gara è importante”.

Handa rivela anche di gradire il soprannome ‘Batman’: “Mi piace, adoravo quei cartoni!”, poi si sofferma sull’affiatamento coi compagni di reparto: “Tra di noi c’è un grande legame, ci aiutiamo a vicenda ed è molto importante. Il rispetto reciproco è importante, oltre a lavorare bene insieme”. Determinante nella sua crescita è stato Adriano Bonaiuti, il preparatore voluto anche all’Inter: “Ho un grande rispetto per lui, è importantissimo. Lo ammiro come persona oltre ovviamente che come allenatore. Penso che sia molto avanti per come vede il ruolo di portiere e per la sua mentalità. Questo mi ha fatto cambiare molto sia per il modo di pensare che per quello di allenarmi. Il suo metodo globale di allenamento è difficile da spiegare con poche parole perché molto dettagliato. Dallo sviluppo del portiere sul piano psicologico e della posizione in porta fino all’intensità degli allenamenti, è magnifico”.

Handanovic ha le idee chiare sul futuro, respingendo ogni tipo di collegamento con club di Inghilterra e Spagna. Però, ammette, “fa piacere sapere di questi interessi, vuol dire che sto lavorando bene. Voglio migliorare sul piano personale e vincere titoli qui all’Inter. C’è sempre pressione quando lotti per grandi traguardi. È normale nella vita di ogni sportivo. Devi sempre averci a che fare, la cosa importante è come riesci a gestirla”. Ma cosa vorrebbe dire tornare a vincere lo Scudetto? “Penso che un club come l’Inter deve competere per grandi traguardi ogni anno, ma non si può dire finché non succede. Quindi, ve lo dirò quando accadrà”. 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 26 luglio 2016 alle 17:40
Autore: Redazione FcInterNews.it
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