Nelle ultime tre partite di campionato, a dir poco impegnative vista la caratura e/o lo stato di forma degli avversari, Luciano Spalletti ha puntato sempre sulla stessa formazione, accantonando esperimenti e turn over. L'allenatore sta cercando di costruire un'identità alla sua Inter e il rettangolo di gioco suggerisce che la strada tracciata è quella giusta. Anche per questo, visto il coefficiente di difficoltà delle partite contro Milan, a Napoli e contro Sampdoria, affrontate nell'arco di 10 giorni, ha optato per la continuità. Intuizione che gli ha dato ragione, visti i risultati, ma che nella ripresa contro i blucerchiati ha rischiato di ritorcersi contro alla luce dell'evidente calo fisico della squadra.

Uno degli aspetti che più meriterebbe di essere analizzato è la quadra trovata a centrocampo. Borja Valero, che ha iniziato la stagione partendo da regista davanti alla difesa, è stato avanzato a ridosso di Mauro Icardi, da regista avanzato. Adeguamento che ha portato anche frutti molto dolci dopo il primo tempo infelice dell'Olimpico contro la Roma. Ma è alle spalle dello spagnolo che sembra essere in corso la vera rivoluzione spallettiana. L'ex allenatore della Roma sembra essersi convinto di poter contare sulla diga composta da Roberto Gagliardini e Matias Vecino, due mediani con caratteristiche diverse. Dopo qualche tentativo di proporli insieme in quella zona del campo, oggi la coppia pare aver trovato la giusta intesa per muoversi con disinvoltura, garantendo un apporto significativo al gioco di squadra.

Prima che ciò avvenisse, Spalletti ha dovuto aspettare che Gagliardini recuperasse una condizione fisica all'altezza, visto che per caratteristiche fisiche rispetto ad altri giocatori gli è servito più tempo. Oggi però l'ex Atalanta sta bene e si vede dal contributo, spesso silenzioso, che dà al gruppo. Parallelamente, anche l'intesa con Vecino è cresciuta notevolmente e la combo ha funzionato in tutte le ultime partite in cui è stata chiamata in causa. Interessante anche valutare il modo in cui i due centrocampisti agiscono nelle rispettive zone di competenza. Valutando le heat map delle partite prese in considerazione (fonte Whoscored), Gagliardini si è mosso soprattutto sul centro sinistra mentre Vecino ha coperto in particolar modo la zona di centro destra.

Contro il Milan, forse perché al primo step insieme dopo qualche sporadica chiamata, sono stati meno diligenti nella copertura del campo e la compattezza non è emersa come il tecnico di Certaldo avrebbe sperato. Non a caso i rosssoneri, soprattutto nella ripresa, hanno guadagnato troppi metri. Per entrambi i giocatori, nella heat map del derby, non emerge una zolla di campo particolarmente battuta. Il discorso cambia notevolmente al San Paolo, dove l'intera squadra ha svolto un ottimo lavoro in fase di contenimento, serrando le fila e mantenendo una compattezza eccellente. In quest'ottica, Gagliardini e Vecino sono stati bravissimi a rispettare le consegne. L'italiano non ha praticamente mai messo il naso nella metà campo del Napoli, mentre l'uruguagio ha provato a spingersi di rado, anche palla al piede, verso la porta di Pepe Reina (sfiorando anche la rete a inizio ripresa). Resta il fatto che nessuno dei due ha mai abbandonato la propria consegna e se la difesa non ha sofferto le incursioni sempre pericolose degli azzurri è anche merito della cerniera di centrocampo. Infine, il copione è stato rispettato anche contro la Sampdoria, con Gagliardini equilibratore e Vecino nelle vesti di incursore. Non a caso, l'Inter ha sofferto a centrocampo soprattutto quando Spalletti ha sostituito l'ex Fiorentina con Joao Mario, arretrando Borja Valero in mediana.

Sin dall'estate il centrocampo nerazzurro è stato oggetto di discussione, sia per la mancanza di quell'assaltatore tipico del gioco spallettiano, sia per le perplessità sugli interpreti a disposizione e sul modo ideale per farli rendere al meglio, anche alternandoli. In particolare, uno dei punti di domanda era la presunta sovrapposizione proprio tra Gagliardini e Vecino, che per i più erano potenzialmente dei doppioni. Dopo vari esperimenti, in attesa della smentita che è sempre dietro l'angolo, l'allenatore sembra aver risolto il problema affidando a entrambi il compito di dare equilibrio al centrocampo. Una soluzuione che ad oggi sta pagando dividendi.

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 27 ottobre 2017 alle 23:45
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
vedi letture
Print