Certi amori regalano una emozione per sempre. Non c'è bisogno di scomodare il cantante Eros Ramazzotti per sottolineare il feeling fra Roberto Mancini e due suoi pupilli storici quali Alessio Cerci e Aleksandar Kolarov. Unico comun denominatore fra i tre è l'agente Sergio Berti.

Storico manager di campioni quali Bobo Vieri e Vincenzo Montella, l'agente di Cerci e Kolarov cura gli interessi anche di Mihajlovic ed è amico da anni del tecnico nerazzurro. Consigli di mercato che a Manchester, sponda City, hanno visto confezionare diversi colpi. Da Kolarov sino alle operazioni riguardanti Nastasic e Savic. Proprio Cerci - all'epoca dell'addio alla Fiorentina - era promesso sposo della formazione dello sceicco Al Mansour.

Mancini stravede per l'esterno di Valmontone sin dal 2004, quando l'attuale numero undici della Nazionale italiana effettuava i primi vagiti nel calcio profesionistico con la Roma. Alessio Cerci nelle scorse ore ha parlato promesse non mantenute da parte di alcuni dirigenti del calcio italiano, che l'avrebbero prima sedotto e poi abbandonato. L'allusione neppure troppo velata era rivolta ad Adriano Galliani e al Milan. A luglio ci fu un incontro ad Ibiza con Pippo Inzaghi e la diretta manifestazione del club rossonero nel volerlo ingaggiare dal Torino. Le richieste di Cairo furono, però, troppe elevate per le casse della società di via Aldo Rossi. Cosi per 16 milioni Cerci a settembre è sbarcato all'Atletico Madrid. Il suo cartellino è stato acquistato insieme a un fondo qatariota e i Colchoneros non intendono svendere il proprio calciatore.

Caminero e Berta ad oggi non hanno ancora ricevuto richieste dirette dall'Inter e non appaiono intenzionati a gennaio a cedere il calciatore in prestito gratuito. L'unica formula, eventualmente, percorribile sarebbe quella - oltre all'acquisizione a titolo definitivo - del prestito oneroso con riscatto già fissato. Cerci si incupisce in panchina e vuole giocare titolare: per questo le prossime sfide di Champions League contro Olympiacos e Juventus diventano determinanti. Dovesse continuare a scaldare la panchina come avviene pure nella Liga, nelle vacanze natalizie potrebbe chiedere in prima persona la cessione, manifestando il desiderio di tornare protagonista anche per non perdere posizioni nelle gerarchie di Conte in chiave azzurra.

I radar nerazzurri sono accesi così come su Aleksandar Kolarov. Il classe '85 ritiene al crepuscolo il suo ciclo al City e non disdegnerebbe una nuova esprerienza. A ventinove anni è pronto per un'avventura da leader, proprio con il Mancio che l'ha fatto rendere ai massimi livelli. L'ingaggio elevato è l'unico ostacolo (3,5 mln); mentre per colui che in gioventù era soprannominato il "Thierry Henry di Valmontone" lo stipendio è assolutamente in linea con i parametri interisti (2 mln più bonus). Due operazioni che viaggiano su binari paralleli e che si intersecano nella medesima persona con cui trattare. Per rifarsi il look sugli esterni le grandi manovre stanno iniziando...

Sezione: Esclusive / Data: Gio 20 novembre 2014 alle 11:55
Autore: Nicolò Schira / Twitter: @NicoSchira
vedi letture
Print