Senza alcun dubbio è stata la 'telenovela' dell'estate, una trattativa mai facile diventata con il passare del tempo estremamente complicata, difficilissima. Quasi impossibile, tanto far pensare che alla fine - quella maglia nerazzurra numero 44 - non l'avrebbe mai indossata. Per la fortuna di Roberto Mancini, però, alla fine il Wolfsburg ha mollato la presa, con Ivan Perisic annunciato nella serata di domenica, durante il match contro il Carpi. Ma nulla è stato semplice, nessun momento in discesa, ma numerosi ostacoli, con alcuni interessanti particolari che FcInterNews può svelare e che rafforzano - e di molto - questo scenario.

Come ormai noto, decisivo nell'epilogo positivo di questo affare è stato il direttore generale Marco Fassone, che con il blitz in quel di Montecarlo ha convinto dopo due colloqui in poche ore un certo Klaus Allofs. Un cliente molto, molto scomodo. Due incontri che, però, hanno corso il fortissimo rischio di non essere mai in programma. Durante l'ultima settimana pre-chiusura, infatti, lo stesso diesse tedesco ha eretto un vero e proprio 'muro' intorno a sé, in modo tale da evitare ogni contatto (sia face to face che telefonico) con la dirigenza nerazzurra e soprattutto con l'agente del croato Tonci Martic.

Proprio quest'ultimo si è rivelato alla fine il grande protagonista di questa trattativa, con l'intervento decisivo che ha fatto seguito a un altro, evidentemente, andato a vuoto. L'agente ha cercato continuamente Allofs nei giorni precedenti ai due incontri di Montecarlo (soprattutto alla 'Volkswagen-Arena'), senza - come detto - trovare mai un riscontro positivo. Una situazione paradossale, con il Wolfsburg che 'scappava' continuando a ribadire l'incedibilità del giocatore. E i giorni passavano e Kevin De Bruyne era sempre più vicino al Manchester City...

Poi la svolta, in occasione dei sorteggi di Champions League. Un appuntamento a cui Fassone avrebbe potuto anche non partecipare. Non per il proprio volere - questo è ovvio -, ma per il solito, poco amichevole 'muro' creato da Allofs. La domanda a questo punto è: come hanno fatto i due dirigenti a trovarsi, considerando che il dg interista non era al corrente di dover continuare la trattativa proprio a Montecarlo, senza che ci fosse alcun accordo su orari e location con il ds dei Wölfe?

Ecco che a questo punto è entrato prepotentemente in gioco Martic, che non badando alla volontà di Allofs ha suggerito a Fassone di recarsi a Montecarlo, in modo tale da mettere spalle al muro, è il caso di dirlo, Allofs. Da qui il primo colloquio (che ha avvicinato le parti), successivamente il secondo, quello decisivo. Insomma, ottimo lavoro da parte di Fassone, coadiuvato dalla complicità dell'agente di Perisic. Un lavoro di squadra che alla fine di una maratona ha soddisfatto tutte le parti in causa, in particolare Mancini e il giocatore croato.

Sezione: Esclusive / Data: Mer 02 settembre 2015 alle 13:40
Autore: Francesco Fontana / Twitter: @fontafrancesco1
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