Torna a parlare Khalilou Fadiga. L'esterno senegalese, acquistato dall'Inter nel 2002 ma che il club nerazzurro non ha potuto godersi a causa di problemi cardiaci che ne hanno praticamente compromesso la carriera, ripercorre, intervistato da So Foot, quei momenti particolari: "Quando firmai per i nerazzurri ero felicissimo, per me approdare all'Inter era come trovare il Sacro Graal. Fu El Hadji Diouf a rivelare al tecnico dell'Auxerre Guy Roux nel corso di un'intervista che sarei andato a Milano subito dopo il Mondiale nippo-coreano. Avevo promesso a Massimo Moratti che sarei andato a giocare lì e così ho fatto: ho mantenuto la mia parola nonostante altri club mi avessero cercato. Dissi che grazie a Dio e ai miei genitori sono arrivato all'Inter, dove firmai per quattro anni".

Ma pochi giorni dopo la gioia per l'approdo in nerazzurro, il fulmine a ciel sereno: "A quel punto mi vennero a dire dei problemi al cuore. Avevo firmato il contratto, era tutto fatto. Lo stop arrivò dal Comitato olimpico, non dai medici del club. Per me era finito tutto. Io piango raramente, ma quel giorno piansi davanti a due sconosciuti come Moratti e Marco Branca. Moratti ha fatto di tutto perché tornassi a giocare, ma il medico non volle prendersi alcun rischio. Quindi ha deciso così: se la cosa non si sistemava, mi avrebbe pagato due anni di contratto. E così fece: lui è un uomo dal cuore enorme, lo dice sempre anche Ronaldo". Spazio per i rimpianti, comunque, ce n'è poco: "Ma chi lo dice che se non mi avessero avvertito di questo problema oggi non sarei ancora vivo? Le cose ormai le vedo così. Ho 41 anni e non è più il momento di cambiare. E so che mio padre e mia madre mi guardano".

 

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 03 marzo 2016 alle 15:49
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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