In esclusiva per FcInterNews.it, la leggenda nerazzurra Marco Materazzi ha concesso un'intervista molto interessante, tralasciando l'attualità e le voci che lo vedrebbero in futuro nell'organigramma societario del neo Presidente Erick Thohir. 

Il passaggio dal Perugia all'Inter avvenuto nell'estate del 2001, il trasferimento al Villarreal durante la stagione 2005-2006, saltato praticamente al fotofinish e i giocatori che più lo hanno impressionato, sia come avversari che come compagni di squadra. Non sono mancate, inoltre, considerazioni su alcune gare 'chiave' della carriera dello storico numero 23 Campione del mondo.

Marco, partiamo dal tuo addio al Perugia. Chi furono le prime persone che ti informarono del tuo approdo all'Inter per la stagione successiva?
"Fui informato direttamente da Oriali e Facchetti, furono loro le prime persone che mi svelarono del mio passaggio all'Inter. Mancava ancora parecchio alla fine del Campionato - 2000-2001, ndr - ma già a gennaio sapevo che nella stagione successiva avrei vestito la maglia nerazzurra".

A Milano hai vissuto momenti indimenticabili, vincendo tantissimi trofei, in Italia, in Europa e nel mondo. C'è stato un momento in cui, al contrario, sei stato ad un passo dal dire addio all'Inter?
"Sì, durante la stagione 2005-2006, l'annata che portò al Mondiale in Germania".

Puoi svelarci qualche particolare? Fu reale l'ipotesi Bologna?
"No, con il Bologna non ci fu nulla di concreto. Fui vicinissimo al Villarreal, ma per fortuna rimasi e sappiamo tutti come andò a finire quella stagione".

Come andò con gli spagnoli?
"Fu Marco Branca in prima persona a portare avanti la trattativa. Il tutto andò avanti senza il mio assenso perchè non era assolutamente mia intenzione lasciare l'Inter. Durante il ritiro in preparazione al Mondiale fui, in pratica, venduto al Villarreal, ma dopo la vittoria di Berlino diventai immediatamente indispensabile".

Come si concluse questa vicenda?
"La decisione di rimanere, alla fine, fu presa in parte da me e in parte dalla società. Parlai con Moratti e alla fine decidemmo di proseguire insieme. Diciamo che, una volta diventato Campione del mondo, fu più semplice per la società tenermi".

Passando ai tuoi compagni di squadra con i quali ha condiviso le tue 10 stagioni in nerazzurro, puoi svelarci il tuo personale podio dei giocatori più forti?
"Vorrei citarne cinque. Dico Eto'o, Ronaldo, Figo, Stankovic e Chivu".

I tre avversari più forti affrontati?
"Al primo posto metterei Julio Ricardo Cruz, al secondo Gabriel Omar Batistuta, mentre al terzo posto metterei Francesco Totti".

Nella tua carriera hai giocato partite che hanno segnato la storia dell'Inter, oltre che della Nazionale italiana. Considerando le gare da dimenticare, c'è un match in particolare che vorresti rigiocare a tutti i costi, a parte la tristemente famosa partita del 5 maggio 2002?
"Mi viene in mente la semifinale di Champions League contro il Milan nel 2003, fummo eliminati con un doppio pareggio".

Escludendo la finale di Madrid, invece, c'è una gara a cui sei particolarmente affezionato?
"Senza dubbio la gara-Scudetto di Siena del 22 aprile 2007, quella della mia doppietta".

Sezione: Esclusive / Data: Lun 10 marzo 2014 alle 20:00
Autore: Francesco Fontana
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