Stagione molto particolare quella dell'Inter, con la recente eliminazione in Europa League che ha allontanato in modo definitivo la qualificazione alla prossima Champions League, considerando che il terzo posto resta molto distante. La svolta più importante di questa annata è arrivata lo scorso novembre, quando il presidente Erick Thohir esonerò l'ormai ex tecnico Walter Mazzarri (comunque ancora legato con il club di Corso Vittorio Emanuele da un contratto fino al 2016) in favore del ritorno di Roberto Mancini. Un tecnico che continua a ribadire, nonostante le difficoltà attuali, che l'Inter tornerà a competere per il campionato già a partire dal prossimo anno. Chissà se con Mateo Kovacic in squadra, il cui futuro - almeno secondo gli ultimi rumors di mercato - non è ancora certo di essere ancora ad Appiano Gentile. Intanto in Italia e in Spagna si stanno affermando, sempre di più, due allenatori che hanno il nerazzurro nel cuore: Sinisa Mihajlovic e Diego Pablo Simeone, con quest'ultimo che "un giorno tornerà sicuramente a Milano". 

Parola di Mircea Lucescu. L'attuale allenatore dello Shakhtar Donetsk (sulla panchina interista nella sfortunata stagione 1998-1999) ai microfoni di FcInterNews analizza queste tematiche di casa Inter, sottolineando che per il baby croato un anno in prestito potrebbe essere molto utile, e garantendo allo stesso tempo che in futuro El Cholo saluterà l'Atletico Madrid per tornare a lavorare proprio all'Inter.

La stagione dell'Inter non ha rispettato le attese, con un terzo posto lontanissimo e la recente eliminazione dall'Europa League che ha fatto seguito a quella in coppa Italia contro il Napoli: qual è la sua idea in merito all'annata del club nerazzurro?
"Non è facile rispondere a questa domanda. Quando si cambia allenatore non è mai facile, e da quello che mi sembra di aver capito la società ha scelto di dare molto spazio anche ai giovani. Con loro non è possibile vincere nell'immediato, ma occorre molto più tempo. Per questo dico che Mancini ha bisogno di almeno due anni per riportare l'Inter a certi livelli. Capisco il dispiacere dei tifosi, i quali chiedono risultati immediati, ma la squadra che lasciò Mourinho era abbastanza vecchia: di questo avrebbero dovuto rendersi conto. L'età non perdona. La stessa cosa l'hanno vissuta la Juventus ai tempi di Lippi e il Milan negli ultimi anni, ma non bisogna dimenticare che l'ultima squadra italiana ad aver vinto la Champions League è stata proprio l'Inter. I cicli sono cicli, c'è bisogno di tempo".

A novembre è stato sollevato dall'incarico di allenatore Walter Mazzarri, al quale è succeduto Roberto Mancini: Erick Thohir ha preso la decisione corretta, scegliendo inoltre il miglior allenatore possibile?
"Dovrei essere molto vicino alle vicende di casa Inter per poter valutare bene la situazione. Sicuramente è molto difficile per un tecnico prendere in mano una squadra a stagione in corso, lo stesso successe a me durante la mia esperienza nerazzurra. Lavorare con un gruppo di giocatori scelto dal precedente allenatore è molto complicato. Personalmente iniziai bene, ma gradualmente le cose si complicarono. Mesi dopo, infatti, arrivò Lippi. Ma anche lui incontrò delle difficoltà. Mancini è un ragazzo molto intelligente, conosce molto bene il calcio italiano e internazionale, bisogna dargli fiducia. Lui farà il meglio per l'Inter".

Considerando il Financial Fair Play e la mancata qualificazione alla prossima Champions League non è da escludere che la società possa decidere di cedere un pezzo pregiato per fare 'cassa'. In questo senso si parla molto di Mateo Kovacic: lei si priverebbe di un elemento così giovane e, potenzialmente, fondamentale per l'Inter del futuro?
"Non è mai facile per i giovani adattarsi a un nuovo campionato quando si cambia per andare all'estero. In questo caso sarà Mancini, in accordo con la società, a prendere la decisione migliore: personalmente non escluderei una soluzione legata al prestito per un anno. A suo tempo la società fece lo stesso, ad esempio, con Ventola e Recoba, giocatori che poi tornarono alla base più forti di prima e pronti per essere titolari".

Da rebus sembra essere il ruolo più adatto per il giovane croato: mister Lucescu dove lo collocherebbe?
"C'è Mancini che può valutarlo tutti i giorni, non è compito mio rispondere a questa domanda. Il tecnico jesino lavora quotidianamente con lui, anche se posso dire che tecnicamente è fortissimo. Può avere qualche problema, ma non conoscendolo bene preferisco non entrare nella questione".

Mancini ribadisce continuamente che l'Inter della prossima stagione sarà in grado di lottare per lo scudetto: è d'accordo con questa previsione?
"Penso la stessa cosa di Mancini. I tifosi, la società, i giocatori e l'ambiente intero devono essere convinti di questo. Quello che pensa l'allenatore è fantastico, vuol dire che è convinto di quello che la propria squadra potrà dare l'anno prossimo. L'Inter sarà in grado di lottare per vincere il campionato".

Due ex nerazzurri, oggi suoi affermati colleghi, stanno facendo benissimo con le rispettive squadre: Sinisa Mihajlovic con la Sampdoria e Diego Pablo Simeone con l'Atletico Madrid, che ha appena rinnovato il sodalizio fino al 2020 con i Colchoneros. Come valuta il lavoro dei due tecnici?
"Dissi che El Cholo sarebbe stato l'ideale per la panchina dell'Inter, ma oggi c'è Mancini che è un grandissimo allenatore. Sono comunque convinto che un giorno l'argentino tornerà all'Inter in veste di tecnico. È giovane, è legato tantissimo a questi colori e, quindi, credo che un giorno possa tornare. Lo conosco molto bene e parliamo spesso, ricordando i nostri trascorsi in nerazzurro, e sono convinto che un giorno tornerà. Lui ama il calcio italiano e l'Inter è l'unica squadra in cui potrebbe tornare. Simeone è già oggi un grandissimo allenatore. Per quanto riguarda Mihajlovic, non lo conosco bene come allenatore. Sta facendo benissimo con la Sampdoria, ma non posso sapere se è più legato ai colori nerazzurri, a quelli blucerchiati o al biancoceleste della Lazio. Il suo lavoro a Genova, in ogni caso, è ottimo".

Sezione: Esclusive / Data: Ven 27 marzo 2015 alle 18:12
Autore: Francesco Fontana / Twitter: @fontafrancesco1
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